FINO ALL'ULTIMO INDIZIO
(The Little things, USA 2021)
DI JOHN LEE HANCOCK
Con DENZEL WASHINGTON, RAMI MALEK, Jared Leto, Michael Hyatt.
THRILLER
Pare che il soggetto di "Fino all'ultimo indizio" girasse fin dai primi anni Novanta sulle scrivanie delle majors, con nomi quali Steven Spielberg e altri calibri pesanti interessati a girare il film, ma che, per un motivo o l'altro, fino a poco tempo fa, la realizzazione del lungometraggio slittasse, con via via indicazioni differenti su cast e su chi dovesse dirigerlo. Infine, il thriller lo ha diretto John Lee Hancock, sceneggiatore e regista di qualche titolo di buon successo soprattutto negli USA, ma che, per esempio, in Europa, non ha mai veramente sfondato o fatto parlare di sé. La storia prevede un detective attempato, ostico, inviso a molti colleghi, che da anni insegue un maniaco omicida che uccide giovani donne, che prima di andare in pensione affianca un poliziotto più giovane, molto religioso e con famiglia a carico, che segue lo stesso caso: forse emerge un potenziale colpevole, ma le prove latitano, ed il tizio in questione sembra essere molto più scaltro dei propri cacciatori. Prevalentemente notturno, scandito da un passo mai accelerato, un po' alla Eastwood, "The Little things" ( è il titolo originale, allude al consiglio che il personaggio di Denzel Washington dà a quello di Rami Malek, di cercare la verità nelle piccole cose, che possono portare sulla pista giusta) è probabilmente troppo lungo, e non lesina quanto a cliches, dal poliziotto scafato e più amareggiato a quello più giovane e talentuoso ma meno forte di carattere ( se vi ricorda "Seven", ma anche tanti altri gialli è perfettamente normale), da un possibile criminale che gioca a gatto e topo con chi indaga, eccetera: però si fa seguire senza annoiare, e ha il pregio di chiudersi lasciando molta interpretazione allo spettatore, cosa che, negli ultimi anni, Hollywood evita vistosamente. Tra gli interpreti, Washington imprime un buon spleen malinconico al suo personaggio, Malek disegna bene la meticolosa eppure imperfetta natura del suo, mentre Jared Leto appare un po' costretto a ripetere uno dei suoi ruoli inquietanti e melliflui visti già troppe volte. Hancock si conferma un regista coscienzioso e diligente, ma senza il colpo d'ala che potrebbe renderlo un autore, nonostante qualche buona idea disseminata qua e là.
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