GHOSTBUSTERS: LEGACY
( Ghostbusters: After Life, USA 2019)
DI JASON REITMAN
Con MCKENNA GRACE, FINN WOLFHARD, Carrie Coon, Paul Rudd.
FANTASTICO/ COMMEDIA
Se nel 1984 "Ghostbusters" fu sui due versanti dell'Atlantico il film dell'anno, per gli incassi mirabolanti che raggiunse, il vivace merchandising che, tra videogames, magliette e giocattoli seppe tirare su, ciò che è stato tratto dopo per sviluppare il brand, ossia per sfruttare il massimo possibile le avventure degli Acchiappafantasmi per macinare altri milioni, diciamolo, non è stato alla stessa altezza. Ne il sequel del 1989, piuttosto stiracchiato, senza la verve dell'originale, né la serie di cartoni animati che andò sui canali televisivi diversi anni or sono, e tantomeno la versione "al femminile, uscita nel 2016, per nulla divertente e dimenticabilissima. Invece, questo, che ufficialmente viene definito dai fans il terzo episodio della serie, è tra il reboot e la rilettura: l'azione si trasferisce da New York all'Oklahoma, e scorgiamo, nelle prime scene, la sagoma del dottor Egon Spengler, il Ghostbuster con gli occhiali ( il compianto Harold Ramos, che viene riproposto digitalmente) soccombe all'attacco di un ectoplasma minaccioso. Arrivano nella casa in campagna dove si era ritirato ( in realtà stava preparando qualcosa...), la figlia madre single con i due figli, i quali raccolgono l'eredità del parente organizzando la lotta alla nuova nemesi che viene dall'Aldilà e da una dimensione diversa. Girato dal figlio di Ivan REITMAN non senza garbo, "Ghostbusters: Legacy" ( in originale "After Life") è un prosieguo divertente, che, scaltramente, un po' come è stato fatto con il secondo "Top Gun", è stato messo insieme ottenendo l'effetto-nostalgia per catturare gli aficionados dell'originale, ma senza sguazzarvisi troppo, e comunque ambientando la nuova storia in un contesto al passo con l'Oggi. Ci sono, certo, i mastini del dio assiro Gozer, la stessa divinità malvagia dal sesso ibrido, il fantasmino ghiottone, i Mash Mallow, questa volta in versione mignon, con una citazione dei coevi "Gremlins" dantiani, e ci sono i personaggi storici, anche se in veste di ospiti d'onore, ma questo episodio strizza l'occhio con abilità anche ai giovanissimi che seguono la serie *Stranger things" sulle piattaforme. Reitman junior gira bene, miscelando tecnologia e spirito d'avventura, riuscendo a far molto meglio di quanti avevano, precedentemente, provato a riprendere le prodezze tra il fantastico e l'ironico: potrebbe essere l'inizio di un'evoluzione della serie che non dispiace.
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