venerdì 20 settembre 2019

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MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI
( I, 2019)
DI STEFANO CIPANI
Con FRANCESCO GHEGHI, Lorenzo Sisto, Alessandro Gassman, Isabella Ragonese.
COMMEDIA/DRAMMATICO
Il romanzo "Mio fratello rincorre i dinosauri", firmato da Giacomo Mazzariol, che ha riportato la propria esperienza, crescendo accanto al fratello, affetto dalla sindrome di Down: ricostruendo come una famiglia accoglie e vive la presenza di un elemento "diverso", portando avanti le cose di tutti i giorni, nonostante attenzioni e "comprensioni" non richieste degli estranei. Guardando questo film diretto da Stefano Cipani, volutamente svolto con un'ottica adolescenziale, giacché gli adulti sono presenze importanti, certo, ma stanno ai margini delle cose importanti che accadono, viene subito in mente "Wonder", successo di due stagioni fa con al centro un'altra situazione con bambino da far vivere non solo nell'alveo rassicurante di casa, ma anche e soprattutto all'esterno, scontrandosi con l'ottusità del mondo, con chi esterna finta compassione o forzata solidarietà, e comunque c'è anche chi ha un approccio giusto. Intendiamoci, non siamo dinanzi ad un capolavoro, risulta difficile credere ad una comunità in cui, in pratica, solo un personaggio ha un atteggiamento odioso, e gli altri, chi più,  chi meno, mostrano una fondamentale bontà d'animo, alcuni passaggi sono volenterosi ma lievemente forzati: però ben venga un cinema che cerca di creare un sottogenere che fonde commedia e dramma, un pò alla maniera di diverse piccole commedie americane, e il messaggio civile è apprezzabilissimo, considerando come certi politicanti di bassa lega puntino invece ad un incarognimento della società. Spicca la bravura del protagonista Francesco Gheghi nel dar vita ai vari aspetti, alcuni dei quali poco edificanti, del suo personaggio, così  come l'esordiente Lorenzo Sisto nei panni dello "speciale" Giò porta vivace contributo, e fanno simpatia le prove dei genitori Alessandro Gassman e Isabella Ragonese.  Una di quelle pellicole in cui la gente è più gentile, rassicurante e bella di come nella realtà risulti, ma non ne va fatta un'imputazione: è comunque delicato, e calzante, il tono che racconta con leggerezza ma non scioccamente certi temi sempiterni dell'adolescenza, dalle scoperte quotidiane alle tragedie che esplodono e si risolvono in una giornata, quell'età difficoltosamente splendida in cui si ha un potenziale infinito, che più non tornerà, e che si ha modo di analizzare e definire solo troppo tempo dopo. E questo non è poco. 

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