GHOST TOWN ( Ghost Town, USA 2008)
DI DAVID KOEPP
Con RICKY GERVAIS, Tea Leoni, Greg Kinnear, Aasif Mandvi.
COMMEDIA/FANTASTICO
Bertram Pincus, il cui nome pittoresco si addice al carattere tendente all'eccentrico, è un dentista misantropo, inglese trapiantato a New York, con piccole ossessioni, che rifugge le persone ed è ipocondriaco: dopo un intervento di relativa poca importanza, scopre di essere tecnicamente morto per alcuni minuti, e dopo questa poco piacevole esperienza, si accorge di essere un punto di riferimento per fantasmi. Infatti, a lui si rivolge dapprima un uomo che in piena scappatella extraconiugale è rimasto sotto un camion, e dopo di questi, molti contattano il dentista, che imparerà a accettare maggiormente le persone, innamorandosi della vedova del primo "cliente". Scritto e diretto da David Koepp, per anni uno degli sceneggiatori di maggior successo del cinema americano ("Jurassic Park", "Carlito's way" e "Mission:impossible" tra i tanti titoli cui ha fornito servizio), "Ghost Town" è la sua quarta regia, e, probabilmente, la sua migliore realizzazione dietro la macchina da presa. Con toni a tratti alleniani, Koepp orchestra una commedia dallo sfondo fantastico, e con tonalità agrodolci, compreso un finale non del tutto positivo, non del tutto dichiarato, in cui, solo forse le cose potranno prendere un verso buono: ingannando il pubblico con Greg Kinnear che, nel prologo, pare essere il protagonista, lasciando di seguito spazio come tale al britannico Ricky Gervais che fa sfumare da scostante a intenerito il proprio personaggio con bravura, adattandosi pienamente allo script ( impagabile la scena in cui vuole rendersi presentabile per la donna di cui si sta invaghendo). Leggero ma con piccoli scampoli di sentimento, garbato nel valzer degli approcci, dolcemente stralunato nella presentazione delle storie degli spettri ( con spiegazione del motivo della loro condizione di stallo), riesce ad intrattenere giocando il proprio appeal sul sorriso, arrivando a suscitare per qualche momento un piccolo velo di commozione.
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