GEPPO IL FOLLE (I, 1978)
DI ADRIANO CELENTANO
Con ADRIANO CELENTANO, Claudia Mori, Marco Columbro, Jennifer.
COMMEDIA/MUSICALE
Tra folle deliranti (con un Marco Columbro nelle esagitate vesti di un presentatore), uno staff che mette al centro di tutto "Lui", donne che svengono o impazziscono al solo suo apparire, l'aggettivo "Forte", che all'epoca era come e più di "cool", i fans che letteralmente lo spogliano per strada, il cantante di ultrasuccesso Geppo vuole andare a conquistare le classifiche americane, e duettare con il suo idolo Barbra Streisand: ma bisogna appunto imparare l'inglese, e affidarsi a un'insegnante fa comodo, specialmente se piuttosto bella. "Geppo il folle" è un automonumento o un tentativo di non prendersi sul serio da parte di un Adriano Celentano più che mai all'apice della propria lunghissima parabola d'artista e personaggio pubblico? Venuto dopo "Yuppi Du", e le tante critiche piovutegli addosso dopo tale film, e con incassi ancor maggiori di quel lungometraggio ( 11° nel '74/75 il titolo sul disgraziato Felice Della Pietà, 8° questo), questo è un oggetto ancora più autoreferenziale, quanto cinematograficamente scombinato, con momenti di assoluto nulla ( gli sciatori e quel goffo tentativo di estetizzazione?), celebrazione del modo di essere un cantante seguitissimo, che, ancor anni dopo, con ogni dichiarazione suscitava reazioni, e comunque lasciava il segno, e nonsense nell'umorismo a più non posso. Il problema maggiore è che, se nella prima parte, pur con tutte le pecche conosciute ai film con il Molleggiato al centro, qualche senso la pellicola lo trova, nella sua estenuante lunghezza ciò va a perdersi, e quando, a un certo punto, abbozza anche la predica, si crogiola in un'uggiosa seriosità. Così com'è, "Geppo il folle" è un'operazione che può lasciare sconcertati, spesso annoiati, con un grado di recitazione collettiva abbastanza agghiacciante, che però lascia percepire il fascino sempiterno di una star tra le più longeve del panorama italiano, volenti o nolenti. Splendida Claudia Mori, magnetico Adriano, nonostante tutto e nonostante se stesso.
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