mercoledì 23 agosto 2017

Immagine correlataImmagine correlata
THE WAR- Il pianeta delle scimmie
( War for the Planet of the Apes, USA 2017)
DI MATT REEVES
Con ANDY SERKIS, Woody Harrelson, Karin Konoval, Steve Zahn.
FANTASCIENZA/AVVENTURA
La prima serie cinematografica tratta dal romanzo di Pierre De Boulle consistette in cinque film, ci fu un remake non riuscito nel 2001, di Tim Burton, del primo episodio, e dal 2011 è in atto il reboot con una trilogia che, probabilmente, conclude qua la nuova versione. Come sappiamo dal primo capitolo, lo scimpanzè Cesare ha acquisito il potere della parola, ed un'intelligenza maggiorata per via di un virus che avrebbe dovuto battere l'Alzheimer, ed invece ha potenziato le scimmie, e potrebbe fare brutte sorprese agli umani: il terzo atto della saga si apre con una battaglia nella foresta, in cui i sempre più falcidiati esseri umani ( dal virus, non per colpa dei loro avi genetici) puntano a sterminare il più possibile la tribù di Cesare. C'è un colonnello, McCullough, che ha un piano per distruggere appunto il leader delle scimmie, e non conosce alcuna pietà: in un'incursione va di persona nel nascondiglio del "nemico", innescando una vendetta che porterà ad un confronto finale cruento, dopo numerose vessazioni e violenze da parte degli uomini. Se la prima parte rimanda al western all'italiana, fatti di un bel rapporto tra immagini, suoni e musica, la seconda viaggia verso il film di guerra con citazioni sfacciate di "Apocalypse Now", con tanto di Woody Harrelson che rifà il numero dell'alto militare divenuto folle e convinto di essere una divinità combattente: volendo, si può parlare di un'ispirazione non folgorante degli sceneggiatori, compreso il finale che ricorda parecchio "I dieci comandamenti" ( chi vedrà capirà perchè...). Però questa serie ha convinto, eccome, coniugando ad una spettacolarità, e ad un ulteriore progresso della motion capture (la tecnica della recitazione di personaggi fantastici da parte di attori con speciali sensori addosso), una lettura politico-sociale da non sottovalutare: il disegno ossessivo del Potere da parte degli umani che porta solo ad un obiettivo di distruzione dell'ecosistema va contrastato, e la spinta da parte dei reietti, oppressi e "vinti" corrisponde al ribollire delle ultime classi, stanche di essere brutalizzate e sfruttate, che potrebbero causare un contrasto annichilente. Se Woody Harrelson dà una prova da carogna carismatica e convinta, forse, come sottolineato da alcuni recensori, in zona premi, sarebbe giusto cominciare a considerare di assegnare qualche premio a Andy Serkis, ormai specialista di ruoli che lasciano il segno, senza metterci la faccia....

Nessun commento:

Posta un commento