ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO
( Alice- Through the looking glass, USA 2016)
DI JAMES BOBIN
Con MIA WASIKOWSKA, JOHNNY DEPP, Helena Bonham-Carter, Sacha Baron-Cohen.
FANTASTICO
"Alice in Wonderland" nel 2010 fu un successo mondiale di portata straordinaria, complice anche l'esplosione del 3D, che per un paio d'anni caratterizzò molte delle grosse uscite delle majors, comportando anche una maggiorazione del costo del biglietto. L'adattamento del romanzo più celebre di Lewis Carroll fu, a un tempo, festeggiato da molti spettatori giovanissimi e dagli esercenti per le somme portate al box-office, e deprecato da appassionati del libro, salutato da molti fans del regista di "Edward Mani di Forbice" come la resa definitiva di Burton a pretese autoriali. Che Tim Burton, negli ultimi dieci anni di carriera, abbia fatto molto per autolesionarsi, è comprovato ( ma mettiamoci pure quel remake, inutile, de "Il pianeta delle scimmie" del 2001), e che abbia concesso fin troppa briglia ad un Johnny Depp a sua volta in vena di volersi male, e perdere molto dell'appeal conquistato faticosamente presso il grande pubblico, pari discorso: il sequel voluto a tutti i costi dalla Disney, che lo ha affidato ad un regista giovane, venuto da due film sui Muppets, porta in scena il canovaccio del seguito delle avventure di Alice, per molti considerato un romanzo più complesso del primo, e di questo meno diffuso. Se, come si diceva, di Burton era scarsamente rintracciabile la vena geniale nel primo film, ma tuttavia conservava qualche lampo estroso qua e là, di questo è avvertibilissimo il peso della casa produttrice in ogni scelta fatta da sceneggiatura e regia. Il tutto si risolve in un dispendio di effetti speciali abbastanza fini a se stessi, e ad una forzatissima riconsiderazione di ogni personaggio, per cui nessuno è veramente cattivo, e, se saputo prendere, si scioglierà al punto giusto in un abbraccio di pentimento. Facendo così rimpiangere i sani vecchi cattivi di casa Disney, da Crudelia De Mon a Capitan Uncino, dalla strega di Biancaneve a Gaspare e Orazio, gaglioffi ladri di cuccioli di dalmata. Per il cast, poco da dire, sopra le righe un pò tutti, a cominciare dai troppo lasciati a se stessi Depp e Bonham-Carter, in uno dei sequel meno necessari di questi anni.
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