BROOKLYN ( Brooklyn, GB/CAN/IRE 2015)
DI JOHN CROWLEY
Con SAOIRSE RONAN, Emory Cohen, Domhnall Gleeson, Jim Broadbent.
DRAMMATICO/SENTIMENTALE
Da un paese d'Irlanda ai quartieri popolari d'America, il racconto dell'esperienza di una ragazza che appunto vuole una vita differente da quella di cui, a suo vedere, si sono accontentati i familiari, e vivere in un mondo più aperto seppure molto lontano dalle sue tradizioni. Accolta tramite una buona parola di un prete in un convitto per signorine, trovato lavoro in un grande magazzino, nonostante la nostalgia di casa e le difficoltà di adeguarsi ad un ambiente in tutto e per tutto inedito, conosce un giovane idraulico italiano, che le presenta la famiglia e con il quale, a breve, si sposa: un lutto familiare improvviso la fa correre nell'isola natìa, e lì ritrova amicizie, e viene corteggiata da un giovane di buona famiglia, che le chiede di sposarlo. La protagonista ha taciuto che è già coniugata negli Stati Uniti, anche alla madre, ed entra in crisi perchè, divisa tra due mondi e due opposte prospettive, vacilla.... Tratto da un romanzo di Colm Toìbìn, "Brooklyn" è diretto e interpretato diligentemente, con una buona impostazione e cura nel ricreare i primi anni Cinquanta al di là e al di qua dell'Atlantico: l'ambiguità sentimentale della protagonista Eilis, è ben resa da Saoirse Ronan, che è una credibilissima ragazza di quell'epoca, con i dubbi e le ritrosie sentimentali di un'età non ancora matura, e l'oscillazione che comportano scelte forti come quelle che la giovane donna compie. Però, a conti fatti, questo una volta si chiamava "cinema di papà", un esercizio quasi calligrafico, in cui niente è particolarmente sbagliato, ma la pacatezza di fondo sminuisce non di poco ogni effetto, più che altro emotivo, sullo spettatore.
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