LA RAGAZZA DI STILLWATER ( Stillwater, USA 2022)
DI TOM MCCARTHY
Con MATT DAMON, Abigail Breslin, Camille Cottin, Lilou Saviaud.
DRAMMATICO
Bill è un americano dell'Oklahoma che ha lavorato a lungo su piattaforme petrolifere, e da un po' si barcamena a fare lavori occasionali per mettere insieme il denaro necessario per una trasferta a Marsiglia, ove si reca appena può per brevi periodi: la sua unica figlia è detenuta nella città del Sud della Francia, accusata dell'omicidio della ragazza con cui aveva una relazione. Dimostrarne l'estraneità ai fatti è divenuta l'ossessione del protagonista: i rapporti con la discendente non sono affatto buoni, la ragazza porta rancore a un padre che ritiene degno di critiche pesanti. Ma gli rivela che forse, una conversazione captata in giro rivelerebbe chi ha veramente ucciso la ragazza francese: di fronte al rifiuto dell'avvocato di perorare la possibilità di scarcerazione della figlia su basi così friabili, Bill decide di effettuare una ricerca personale del possibile vero colpevole. Diretto da Tom McCarthy, che nel 2016 vide vincere l'Oscar come miglior film al suo "Spotlight", "La ragazza di Stillwater" è un film drammatico che arriva a rasentare il thriller, con una svolta che a noi italiani rammenterà "Un borghese piccolo piccolo", che sembra molto lontano, per stile di regia e conduzione del racconto, dal cinema americano mainstream che conosciamo: dialoghi punteggiati da pause, parsimonia nell'usare le musiche, un metodo di ripresa quasi documentaristico in alcuni passaggi. Senza arrivare ad essere un grande film, tuttavia è una pellicola costruita su una sceneggiatura corposa, con una conclusione piuttosto lontana dal congedare gli spettatori rincuorandoli, e questo è un merito: Matt Damon, appesantito e solido nella pervicacia del suo personaggio, la cui tendenza all'ottusità lo esime dall'agire bene, è un interprete convincente di un "redneck", membro della classe operaia statunitense attuale, con varie rabbie e rimpianti in corpo, si rimane meravigliati quando si scopre che la figlia è interpretata da Abigail Breslin, un tempo bimba prodigio di "Little miss Sunshine", e si fa apprezzare anche Camille Cottin nel ruolo della donna che si apre all'americano eppure così lontano da lei. Notevole lo sguardo su Marsiglia, di cui non fa certo una versione da cartolina, come troppe volte Hollywood si ostina a fare con le città d'Europa.
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