LA CODA DELLO SCORPIONE( I/ES, 1971)
DI SERGIO MARTINO
Con ANITA STRINDBERG, GEORGE HILTON , Alberto De Mendoza, Luigi Pistilli.
THRILLER
Rimasta vedova dopo la morte del marito pilota in un'incidente aereo, la signora Baumer si reca ad Atene per riscuotere l'assicurazione, piuttosto ingente, che il defunto consorte aveva stipulato sulla vita: ovviamente, la cospicua somma fa gola a un po' troppa gente, e qualcuno comincia a morire sotto la lama di in killer piuttosto agile e particolarmente accanito. Tra i tantissimi thriller generati dall'affermazione di Dario Argento, "La coda dello scorpione" fu uno dei primi ad uscire, nella tarda Estate del '71: rispetto ai moventi, mai per lucro, degli assassini del cinema del regista di "Tenebre", qui si va sul pratico, e appunto la cifra notevole del premio assicurativo innesca la spirale di omicidi. Come capita nei gialli più tradizionali, e anche più vecchio stile. Sergio Martino conduce con mestiere il racconto, senza dargli colpi d'ala, ma anche senza farlo scadere, per essere onesti. Si arriva ad un finale con la giusta dose di tensione, anche se non è esattamente imprevedibile: George Hilton, l'uruguaiano più a proprio agio nel nostro cinema, si presta con baldanza al gioco, e non sfigura, come controparte femminile, la fascinosa Anita Strindberg. Nulla di che, ma perlomeno diretto e fatto in maniera diligente.
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