DEMONIO DALLA FACCIA D'ANGELO
( Full circle, CAN/F 1977)
DI RICHARD LONCRAINE
Con MIA FARROW, Keir Dullea, Tom Conti, Jill Bennett.
HORROR
Durante la colazione mattutina, la ragazzina Lilly ingurgita un boccone di mela che le va a traverso, e la disperata mamma le incide la gola, per aiutarla, ma finisce di ucciderla: da lì in poi, la comprensibile discesa della donna nella depressione, la fine del suo matrimonio, la decisione di andare a vivere da sola. Ma sempre più forte è la sensazione che sua figlia, in qualche modo, sia ancora lì, ad un passo, visibile, e ugualmente la nuova casa che la protagonista abita, sembra pervasa da qualcosa di misterioso e sinistro. Tratto dal romanzo "Julia" di Peter Straub, scrittore che in USA ha avuto un buon successo, mentre da noi, tranne quando si è associato a Stephen King in un paio di romanzi, è stato perlopiù ignorato, "Full circle" (se il titolo italiano è fuorviante, quello originale racconta molto della trama) è un horror parapsicologico che non sempre il regista Richard Loncraine sembra saper gestire con piena padronanza. Più efficace nella prima parte, in cui i sintomi di quel che verrà suggeriscono l'ambiguità della situazione (Julia è impazzita, o qualcosa di non visibile a tutti trama nel buio?), che nello sciogliere i nodi della vicenda, il film è lento ma non disdegnabile, e permeato di una suggestiva malinconia che ritorna nell'inquadratura finale. Quasi a suggellare la triste parabola di un complesso di colpa, che a suscitare spaventi o balzi sulla sedia, tipici del genere. Mia Farrow si accolla un personaggio distrutto, incapace di guardare avanti, eroso dalla schiacciante crudeltà della sorte, o del caso, e lo fa con capacità d'interprete di valore.
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