martedì 31 marzo 2015


 
CENERENTOLA (Cinderella,USA 2015)
DI KENNETH BRANAGH
Con LILY JAMES,Cate Blanchett,Richard Madden,Stellan Skarsgard.
FIABA
Il grande risultato planetario di "Maleficent", che è stato probabilmente il maggior successo commerciale cinematografico del 2014 ha invogliato ancor di più la Disney a spingere sugli adattamenti "live action" dei suoi classici animati:già in preproduzione, all'epoca dell'uscita della rilettura de "La bella addormentata nel bosco","Cenerentola" a firma Kenneth Branagh arriva sugli schermi e conferma che al pubblico l'operazione piace assai. Intendiamoci,seppure con diverse pecche, il film con la Jolie era di diverse lunghezze più originale di questo, il rovesciamento di prospettiva della favola conosciuta da tutti, che includeva una rivalutazione del personaggio negativo, trasformandosi in una rivincita rosa, contro il despotismo maschilista, era una chiave interessante,ben più di questa versione in carne,ossa e costumi del classicissimo della ragazza dalla scarpa di cristallo perduta. Una prima parte leggermente stucchevole, fin troppo "recitata" fa ben poco sperare lo spettatore di maggiore età, ma la pellicola, tuttavia, recupera notevolmente nella seconda parte: Cate Blanchett, va da sè, è una presenza magnetica, e nobilita l'intero film, anche perchè Lily James non colpisce particolarmente, nè per bellezza, nè per fascino o carisma. Meglio Helena Bonham-Carter, in una partecipazione breve ma fondamentale, che infonde ironia alla Fata Madrina, alla quale l'antico compagno di vita Branagh dona un paio di primi piani, da far pensare che sullo schermo non era mai stata così bella.  Però, nella scena del ballo la regia riesce ad imprimere un'aura romantica di prima qualità, non melensa ma di una dolcezza femminea,che molte ragazzine ricorderanno fortemente, e il messaggio finale, che predica bontà e gentilezza, se può apparire scontato, non lo è, dato che è rivolto alle nuove generazioni, in una fase in cui l'incrudelimento delle immagini che ci scorrono addosso dalle televisioni è acuito, e non poco.

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