domenica 8 giugno 2014


X-MEN:GIORNI DI UN FUTURO PASSATO
(X-Men:Days of future past,USA 2014)
DI BRYAN SINGER
Con HUGH JACKMAN,JAMES MCAVOY,MICHAEL FASSBENDER,Nicholas Hoult.
FANTASTICO
Saga storica della longeva serie a fumetti degli "X-Men","Giorni di un futuro passato" sottolinea come,probabilmente,appunto,miniserie e pezzi storici delle strisce,nella fattispecie di Chris Claremont,l'uomo che rifondò gli Uomini X,diverranno soggetto cinematografico,sempre di più:vi si immagina che,per sventare la distruzione sistematica degli X-Men,e di tutti i mutanti,ad opera dei super androidi chiamati Sentinelle (in smagliante,nuova versione grafica qua),un invecchiato Wolverine debba recarsi nel passato,in un buco spazio-temporale,e giungere nel 1973,quando un fatto cambierà le cose,ed accelererà la persecuzione dei suoi simili.La fusione tra versioni attempate e più giovani di diversi personaggi,che sfocia qua nella contrapposizione tra gli interpreti della prima trilogia e quelli del reboot di tre anni fa,è parte integrante dell'appeal dell'operazione:costante Hugh Jackman,dato che il suo irsuto Logan ha,tra le altre cose,la facoltà di passare lungo i decenni con lieve stagionatura.La barra del timone torna,dopo undici anni e vari episodi,nelle mani di Bryan Singer,tornano Ian McKellen,Halle Berry e Patrick Stewart a dar volto a Magneto,Tempesta e Xavier (e anche altri,di cui non svelerò il nome...):tra gli antagonisti,da segnalare l'arrivo di Peter Dinklage,divenuto celeberrimo nel televisivo "Il trono di spade",ad impersonare lo scienziato Boliver Trask,pericolo per i mutanti,ma anche obiettivo da tutelare per non arrivare alla catastrofe.Nonostante il ritorno del regista che per primo li portò sullo schermo,l'episodio precedente era parso più felice,sia nell'ambientazione,che nel bilanciamento tra commedia,film d'azione e fantascienza epica:qua l'umorismo,a parte qualche sarcasmo a cura di Hugh Jackman,e la sequenza,da antologia,della corsa a tempo sospeso di Quicksilver,latita,come,c'è da dire,non abbonda l'azione,e Singer,come gli accadde nella sua versione di Superman,indugia fin troppo negli scambi di dialoghi,privilegiandoli,e non di rado rischiando veri e propri tempi morti.Tuttavia,il kolossal diverte,anche se resta il sospetto che si rimanga più in superficie di quanto si sarebbe desiderato.Nel cast,collaudatissimo Jackman,ma brilla soprattutto Michael Fassbender,che non dispiacerebbe vedere,una volta ancora,negli alteri e ambigui panni del signore del magnetismo.

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