martedì 30 maggio 2023


 
STEVE JOBS ( Steve Jobs, GB/USA 2015) 

DI DANNY BOYLE
 Con MICHAEL FASSBENDER , Kate Winslet, Michael Stuhlbarg, Jeff Daniels.
BIOGRAFICO/ DRAMMATICO 
Tre momenti cruciali nella vita di un moderno genio riconosciuto, che sono due fallimenti e finalmente il successo a lungo ricercato. 1984, 1988 e 1998: Steve Jobs sul piano professionale e su quello umano, rivisto da Danny Boyle, a raccontarne le imprese, nella polvere e sugli scudi. Il film ci presenta un Jobs quasi scellerato nelle relazioni umane, freddo con la piccola figlia, quanto perfezionista nell'elaborazione del nuovo sistema del processore  da presentare al mondo, per ribaltare, alla fine, il suo profilo, e tirarne fuori la vulnerabilità e la responsabilità di padre, mentre emerge la natura tossica della madre della figlia. Boyle traccia in tre atti un ritratto affidato, perlopiù, ai dialoghi, facendo un film d'attori: Michael Fassbender si accolla un ruolo che, appunto, muta considerevolmente tra l'inizio e la fine, lasciando venir fuori più il lato umano, nel bene e e nel male, di quello più conosciuto di uno dei fautori del mondo moderno, che del web e della tecnologia per usufruirne non può più, in pratica, fare a meno. Ma gli è superiore nella prova una Kate Winslet caparbia e severa, coscienza e ombra dell'uomo geniale, che ne conosce, forse più di lui stesso, la natura e la vera anima.

giovedì 18 maggio 2023


 
DON'T WORRY, DARLING ( Don't worry, darling, USA 2022) 

DI OLIVIA WILDE 
Con FLORENCE PUGH, Harry Styles, Olivia Wilde, Chris Pine. 
FANTASCIENZA 
I Chambers sono una coppia giovane che negli anni Cinquanta vivono in belle case a schiera, dove fanno bisboccia con altre coppie il venerdì sera, e la mattina, quando i mariti partono per il lavoro fuori città, le mogli si occupano della casa con gioia: ma Alice Chambers comincia ad avere strane visioni, sensazioni di deja vu, dubbi su quel che vive, e vede cose nel vicinato che gli altri abitanti della zona smentiscono con perentorietà. E la comunità creata dal carismatico Frank sembra pensare con una sola mente... Secondo film diretto da Olivia Wilde, va ottenuto buon successo di pubblico in patria, e sostanzialmente discrete critiche, nonostante si sia parlato di un set non sereno, e di rapporti piuttosto tesi tra la regista e attrice e la protagonista Florence Pugh. Il film, che racconta un mondo teoricamente idilliaco ma non sano, da un'ottica femminile, inquieta e affascina nella progressiva presa di coscienza del personaggio principale, al contempo specificando la pericolosità di ogni imposizione, spesso dietro all'alibi dell' " a fin di bene". Peccato che il film lasci un po' troppi punti oscuri, e questo faccia perdere qualche punto ad una storia ben condotta, anche se non nuovissima ( echi da "La fabbrica delle mogli") e spesso interessante.


 
VILLETTA CON OSPITI ( I, 2020) Di IVANO DE MATTEO 

Con MICHELA CESCON, MARCO GIALLINI , Massimiliano Gallo, Cristina Flutur. 
DRAMMATICO 
Profondo Veneto, dove le uve producono prosecco a fiumi, e i denari si muovono copiosi: la famiglia con il maggior peso nell'economia locale, dietro ad una facciata in cui tutto si svolge felice, si aiutano e si finanziano le iniziative del giovane parroco, in realtà è attraversata da vuoti, ipocrisie, segreti e fragilità non ammesse. In parallelo, si segue il corso delle vite della famiglia di rumeni che ha rapporti di lavoro con il clan abbiente. Finché una notte succede un fatto grave. Ritratto in chiaroscuro, con riflessi sempre più cupi a mano a mano che la storia si svolge, questo film, che presenta un cast ricco di nomi di spicco, da Michela Cescon moglie dai nervi a pezzi a Marco Giallini marito fedifrago e approfittatore ( qui però il bravo attore romano non è aiutato da una sceneggiatura che lascia sfocato il personaggio), da Massimiliano Gallo poliziotto fin troppo accondiscendente con i traffici della piccola comunità a Vinicio Marchioni, prete aitante avvezzo a far da spalla su cui piangere, e non solo, alle parrocchiane che vogliono farsi consolare, fino alla meno nota, ma interessante, Cristina Flutur. Ivano De Matteo, qua più convincente che nelle sue opere precedenti, dà vita ad un quadro di inumanità varia, nel quale le convenienze personali, associate alla viltà e al calcolo portano a una situazione in cui è difficilissimo definire chi sia il peggiore dei personaggi in scena. Menzione speciale per Gallo, che si conferma anche qui uno degli attori italiani di maggiore incisività di oggi. Il film, forse anche troppo breve, con qualche passaggio non benissimo definito, è comunque un atto di denuncia che merita visione.

lunedì 15 maggio 2023


 
GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3 ( Guardians of the Galaxy, vol.3, USA 2023) 

DI JAMES GUNN 
Con  CHRIS PRATT, Zoe Saldana, Karen Gillan, Dave Bautista. 
FANTASCIENZA 
Atto terzo della saga più fantascientifica della Marvel, in cui Peter Quill e i suoi compari dei Guardiani della galassia si sono aggregati alla comunità di Knowhere, per trovare un po' di pace, dopo le epiche battaglie sostenute sia nei due capitoli precedenti, sia nel loro apporto alla guerra contro Thanos: ma la pace dura poco, per l'attacco di un personaggio ben conosciuto dai fans Marvel come il potente alieno dalla pelle dorata Adam Warlock, che ferisce gravemente Rocket Raccoon, il procione pistolero. E questo è solo l'innesco: nella corsa contro il tempo per salvare il componente dei Guardiani si avrà modo di conoscere la vera storia di Rocket, e si dipanerà il piano dell'Alto Evoluzionario, despota folle dall'ambizione spropositata e dalla crudeltà ancora più maiuscola. James Gunn, nel frattempo divenuto una personalità forte del mondo supereroistico cinematografico, chiude la sua trilogia sul gruppo apparentemente più sconclusionato del mondo Marvel con un film nel quale la sua impronta è molto forte, con pregi e difetti: si ride e si sorride, varie scene sono di forte impatto spettacolare, si viaggia spesso sul filo del grottesco- parodistico, e, su un piano emotivo, il rischio di impantanarsi nella melassa sussiste, ma ci si salva sempre con pagine realmente toccanti. Se Star Lord ritrova una rediviva Gamora che però non ha memoria alcuna della loro relazione ( ma si accenna a un nuovo impensabile idillio, che forse troverà sviluppo in futuro), è però la commovente storia di sofferenza, prigionia e conseguente rivolta di Rocket il vero cuore del film, con uno dei cattivi più odiosi del MCU. E, a differenza della similare chiave di utilizzare la parodia per incidere maggiormente sul pubblico e raccontargli temi gravi sotto forma scanzonata di Taika Waititi, a Gunn riesce di andare più in profondità, ricordandoci, all'interno di un meccanismo ad alto budget,  la dannazione di chi non conta nulla perché nato dalla parte sbagliata del mondo e viene sistematicamente condannato da chi detiene il Potere ad essere usato e spazzato via.

venerdì 12 maggio 2023


 
LA CODA DELLO SCORPIONE( I/ES, 1971) 

DI SERGIO MARTINO 
Con ANITA STRINDBERG, GEORGE HILTON , Alberto De Mendoza, Luigi Pistilli. 
THRILLER 
Rimasta vedova dopo la morte del marito pilota in un'incidente aereo, la signora Baumer si reca ad Atene per riscuotere l'assicurazione, piuttosto ingente, che il defunto consorte aveva stipulato sulla vita: ovviamente, la cospicua somma fa gola a un po' troppa gente, e qualcuno comincia a morire sotto la lama di in killer piuttosto agile e particolarmente accanito.  Tra i tantissimi thriller generati dall'affermazione di Dario Argento,  "La coda dello scorpione" fu uno dei primi ad uscire, nella tarda Estate del '71: rispetto ai moventi, mai per lucro, degli assassini del cinema del regista di "Tenebre", qui si va sul pratico, e appunto la cifra notevole del premio assicurativo innesca la spirale di omicidi. Come capita nei gialli più tradizionali, e anche più vecchio stile. Sergio Martino conduce con mestiere il racconto, senza dargli colpi d'ala, ma anche senza farlo scadere, per essere onesti. Si arriva ad un finale con la giusta dose di tensione, anche se non è esattamente imprevedibile: George Hilton, l'uruguaiano più a proprio agio nel nostro cinema, si presta con baldanza al gioco, e non sfigura, come controparte femminile, la fascinosa Anita Strindberg. Nulla di che, ma perlomeno diretto e fatto in maniera diligente.


 
JOHN WICK 4 ( John Wick 4- Chapter 4 USA 2023)  

DI CHAD STAHELSKY 
Con KEANU REEVES , Donnie Yen, Bill Skarsgard, Ian McShane. 
AZIONE 
Avevamo lasciato il super killer John Wick in condizioni non buone, precipitato da un piano alto dopo un tradimento, "ripescato" da Bowery King, dominatore del sottosuolo che gli dà una mano a rimettersi in sesto e compiere il suo ritorno sulla scena : c'è un nuovo, ambiziosissimo e particolarmente vile aspirante a guidare la Gran Tavola, organizzazione di assassini di cui Wick è uno dei campioni, e la nuova sfida ha inizio. Una cosa è certa: la serie tetragona di "John Wick" ha superato, per morti ammazzati, di gran lunga, saghe come quella di "Rambo" e altre similari. Qua si va oltre i centottanta, tra quelli trafitti, quelli presi a colpi di spada o crivellati, in mezzo di strada o in stanze segrete, vicino a Montmartre o vicino all'Arco di Trionfo. È uno strano oggetto, cinematograficamente parlando, questo quarto episodio, ma anche la saga tutta, perché mescola momenti non poco trash a citazioni cinefile non banali ( si veda, per esempio, la deejay nera che si rifà a quella dei "Guerrieri della notte"), con una dose di inverosimiglianze oltre il livello critico, naturalmente. Keanu Reeves, nel ruolo che lo ha rilanciato nello star-system dopo le altalenanti prove di "Matrix", si presta fisicamente a una pugnace foga da cui non desiste mai: fioccano intorno volti noti ai fans della saga, con l'aggiunta qui di Bill Skarsgard, già perverso Pennywise in "It". Ma la durata ipertrofica non giova al film, che, sì, scorre, ma si fa ripetitivo abbastanza alla svelta: e due ore e tre quarti di colpi mortali, pistolettate in faccia e lame che perforano sono una cosa abbastanza esagerata, anche per chi ama questo tipo di cinema tutto survoltato.

venerdì 5 maggio 2023



 IL SOL DELL'AVVENIRE (I/F, 2023) 

DI NANNI MORETTI 
Con NANNI MORETTI, MARGHERITA BUY , Silvio Orlando, Barbora Bobulova. 
COMMEDIA/DRAMMATICO 
Dopo un lavoro sentito come un'anomalia da diversi spettatori affezionati al suo cinema da decenni ormai, come "Tre piani", Nanni Moretti ha realizzato, solo due anni dopo, un film che somiglia di più a suoi titoli precedenti ( e non vuol dire più personale per forza): Giovanni è un regista che si appresta a girare un lungometraggio su una sezione del PCI che ospita un circo ungherese  nel '56, mentre a Budapest i russi invadono per reprimere la ribellione. Nel frattempo, la moglie, che sta producendo un film d'azione affidato ad un giovane regista tarantiniano d'ispirazione, gli annuncia che intende separarsi da lui. Moretti mette molto di sé stesso nel personaggio del regista che interpreta, nei rituali, nelle idiosincrasie, nelle riflessioni e nelle giocosità: Nanni non si fa problemi nel mostrare una troupe che intona collettivamente "Sono solo parole" di Noemi, o nel ballare con la stessa "Voglio vederti danzare", così come, nonostante il tono del film sia spesso ironico, non nasconde l'amarezza di uomo ed intellettuale nel non riconoscersi in un mondo reale, ma anche nell'ambiente cinematografico di oggi, su questioni importanti, come ad esempio l'estetizzazione della violenza. È un film per morettiani di lungo corso, ma anche per spettatori che non necessariamente lo siano, "Il sol dell'avvenire", sul bilancio, un po' segnato dalla malinconia, di un uomo che si guarda indietro e fa fatica a fare i conti con il presente, in un'era in cui la parola "futuro" è diventata un tabù, perché mette più inquietudine che speranza, come dovrebbe essere invece naturale. E nella parata finale di volti che hanno attraversato il suo cinema, con Moretti che la guida e chiude la pellicola con un saluto affettuoso quanto enigmatico, si potrebbe anche leggere, ma si spera di sbagliarsi, un congedo concreto.

mercoledì 3 maggio 2023


 
TRE PIANI ( I/F, 2021) 

DI NANNI MORETTI 
Con MARGHERITA BUY, RICCARDO SCAMARCIO, ALBA ROHRWACHER, Nanni Moretti. 
DRAMMATICO 
In una palazzina borghese di Roma, si incrociano le vite di più coinquilini: la coppia Elena Lietti- Riccardo Scamarcio lascia spesso la figlia di sette anni dalla coppia di anziani dello stesso pianerottolo, ma un episodio fa dubitare, soprattutto all'uomo, che la bimba possa non aver detto cosa sia successo davvero; il figlio della coppia di magistrati Margherita Buy - Nanni Moretti rientra ubriaco con l'automobile da una serata, investendo e uccidendo una donna a pochi metri da casa, e finendo per sfondare una parete della stessa palazzina dove abita; Alba Rohrwacher è incinta, e il marito Adriano Giannini lavora all'estero e viene quando può a trovarla. Gli eventi cambiano le vite dei personaggi in scena, li connettono e li allontanano, ognuno con i propri piccoli e grandi drammi, e alle prese con una realtà che può fare crescere o mostrare il lato peggiore delle persone. Per la prima volta non autore della sceneggiatura da cui un suo film è tratto, Nanni Moretti adatta un romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, ambientandolo nella sua Roma, e assegnandosi un ruolo, come attore, un passo indietro rispetto ai veri protagonisti Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher: accolto con alcune note tiepide da diversi recensori, nonostante un tributo di applausi entusiastici a Cannes 2021, ove è stato presentato, ha conosciuto anche da parte di diversi spettatori morettiani di lungo corso delle perplessità, visto che non vi riconoscevano il cinema dell'autore di "Bianca" e "Habemus Papam". In effetti, è un'opera anomala nella filmografia del regista, che però appare anche molto determinato a realizzare un discorso sulla mancanza di coscienza: ne sono sprovvisti, infatti, il padre narcisista di Scamarcio, che in teoria fa il leone e scivola più di una volta sul proprio egoismo, il marito "altrove" di Adriano Giannini che provvede economicamente al mantenimento della famiglia messa su, fa videochiamate ma risulta troppo assente per la donna fragile che ha sposato, e anche il padre senza perdono impersonato dallo stesso Moretti, per quante ragioni possa avere ad avercela con un figlio superficiale al punto da non mostrare il minimo pentimento o segno di disperazione per aver travolto una passante, ma pensa solo a come evitare la punizione del carcere. Ne emerge un'analisi dura e paqaoco clemente sul ruolo, oggi, degli uomini in una società che si scopre arretrata nella mentalità più di quanto non si penserebbe. Forse certi sarcasmi tipici dei suoi titoli precedenti ci mancano, ma è un film adulto e con un senso morale alto, che invita a riflessioni serie sulla facciata delle vite che si incrociano o sono anche al piano di sopra, ci sfiorano e talvolta si specchiano nelle nostre.

lunedì 1 maggio 2023


 
LA RAGAZZA DI STILLWATER ( Stillwater, USA 2022)

DI TOM MCCARTHY 
Con MATT DAMON, Abigail Breslin, Camille Cottin,   Lilou Saviaud. 
DRAMMATICO
Bill è un americano dell'Oklahoma che ha lavorato a lungo su piattaforme petrolifere, e da un po' si barcamena a fare lavori occasionali per mettere insieme il denaro necessario per una trasferta a Marsiglia, ove si reca appena può per brevi periodi: la sua unica figlia è detenuta nella città del Sud della Francia, accusata dell'omicidio della ragazza con cui aveva una relazione. Dimostrarne l'estraneità ai fatti è divenuta l'ossessione del protagonista: i rapporti con la discendente non sono affatto buoni, la ragazza porta rancore a un padre che ritiene degno di critiche pesanti. Ma gli rivela che forse, una conversazione captata in giro rivelerebbe chi ha veramente ucciso la ragazza francese: di fronte al rifiuto dell'avvocato di perorare la possibilità di scarcerazione della figlia su basi così friabili, Bill decide di effettuare una ricerca personale del possibile vero colpevole. Diretto da Tom McCarthy, che nel 2016 vide vincere l'Oscar come miglior film al suo "Spotlight", "La ragazza di Stillwater" è un film drammatico che arriva a rasentare il thriller, con una svolta che a noi italiani rammenterà "Un borghese piccolo piccolo", che sembra molto lontano, per stile di regia e conduzione del racconto, dal cinema americano mainstream che conosciamo: dialoghi punteggiati da pause, parsimonia nell'usare le musiche, un metodo di ripresa quasi documentaristico in alcuni passaggi. Senza arrivare ad essere un grande film, tuttavia è una pellicola costruita su una sceneggiatura corposa, con una conclusione piuttosto lontana dal congedare gli spettatori rincuorandoli, e questo è un merito: Matt Damon, appesantito e solido nella pervicacia del suo personaggio, la cui tendenza all'ottusità lo esime dall'agire bene, è un interprete convincente di un "redneck", membro della classe operaia statunitense attuale, con varie rabbie e rimpianti in corpo, si rimane meravigliati quando si scopre che la figlia è interpretata da Abigail Breslin, un tempo bimba prodigio di "Little miss Sunshine", e si fa apprezzare anche Camille Cottin nel ruolo della donna che si apre all'americano eppure così lontano da lei. Notevole lo sguardo su Marsiglia, di cui non fa certo una versione da cartolina, come troppe volte Hollywood si ostina a fare con le città d'Europa.