PROMISES ( Promises, I/F 2021)
giovedì 31 marzo 2022
PROMISES ( Promises, I/F 2021)
sabato 26 marzo 2022
KING RICHARD- Una famiglia vincente ( King Richard, USA 2021)
DI REINALDO MARCUS GREEN
Con WILL SMITH, Aunjanue Ellis, Saniyaa Sidney, Jon Bernthal.
DRAMMATICO/BIOGRAFICO
Il "Re Riccardo" del titolo non è quello delle Crociate, bensì Richard Williams, padre dei due fenomeni del tennis Venus e Serena, che hanno avuto un impatto enorme sul mondo dello sport e nel costume, durature campionesse black dei campi dalla terra rossa. Le cronache hanno spesso indicato il genitore delle due tenniste come una sorta di padre-padrone, un manager che le ha tirate su sottolineando che i sacrifici per raggiungere gli straordinari obiettivi raggiunti dovevano essere assorbiti dalle due ragazzine come normale prassi per il sogno americano. Pur sostanzialmente tenendosi su questo assunto, il film diretto da Reinaldo Marcus Green spezza più di una lancia a favore del personaggio, esaltandone le capacità tattiche in funzione del lancio delle figlie, mostrandone anche le difficoltà nel perseguire un'aspirazione. Per quanto correttamente scritto e diretto, il lungometraggio è un'ennesima riproposizione della forza dell' American Dream, che per quasi due ore e mezzo intrattiene lo spettatore romanzando una storia di gloria e passione. Per quanto riguarda la forte candidatura all'Oscar come protagonista per Will Smith, può darsi che sia la volta buona, ma non pare una prova di quelle che valgono una carriera: Smith funziona benissimo nei ruoli brillanti, ma appare un po' unidimensionale nelle interpretazioni drammatiche.
venerdì 25 marzo 2022
ARIAFERMA( I, 2021)
YESTERDAY ( Yesterday, GB 2019)
mercoledì 23 marzo 2022
BELFAST ( Belfast, GB 2021)
DI KENNETH BRANAGH
Con JUDE HILL, Caitriona Balfe, Jamie Forman, Judi Dench.
DRAMMATICO/COMMEDIA
"Belfast" è ambientato nel 1969, nella città dell'Ulster, e, dal punto di vista del piccolo protagonista, rievoca la lacerazione della vita quotidiana di un quartiere dove tutti conoscono tutti, ma gli scontri violenti sono all'ordine del giorno, per via dell'annosa lotta tra protestanti e cattolici ( in cui l'Inghilterra ebbe, storicamente, responsabilità non da poco), e tra le piccole meraviglie insite nel crescere, c'è spazio per lo scoprire anche i dolori di famiglia, la violenza del mondo e gli opportunismi della gente, ma anche la forte umanità che costituisce la fibra più intima dei legami. Kenneth Branagh alterna da qualche anno le produzioni realizzate per assecondare le majors a progetti più personali, come questo: in cui si sente che c'è una traccia autobiografica forte, che forse non racconta veramente la sua vita di bambino, ma si percepisce che siano cose vissute perlomeno di riflesso. Una lezione di regia ( le cose a coloro sono quelle che fanno fuggire dalla realtà), la poesia degli slanci d'amore che tengono insieme i rapporti ( due le sequenze di ballo da antologia, quella tenerissima tra i nonni Judi Dench e Ciàran Hinds, e quella lanciatissima al suono di "Everlasting love" tra i genitori del protagonista), l'ottusa voglia di prevaricazione che fa autogiustificare ogni fanatico, un racconto che tiene insieme dramma e commedia cercando di spiegare, oggi, un conflitto complesso senza voler essere semplicistico. Uno dei migliori titoli della carriera di un regista che ha alle spalle una carriera ultratrentennale, sostenuto da una fotografia splendida ( a cura del greco Haris Zambarloukos), una colonna sonora prevalentemente contrassegnata dalle belle canzoni di Van Morrison, ed attori in parte, diretti benissimo, che lasciano di sé bel ricordo, come la bellissima Caitriona Balfe, e Jamie Forman, che, riguadagna prestigio rispetto al ruolo che lo ha lanciato nella trilogia "Cinquanta sfumature".
È PER IL TUO BENE ( I, 2020)
UNCHARTED ( Uncharted, USA 2022)
DI RUBEN FLEISCHER
Con TOM HOLLAND, Mark Wahlberg, Sophia Taylor Ali, Antonio Banderas.
AZIONE
Da un videogame per PlayStation, che, come tutti i giochi di grande successo, ha conosciuto più sviluppi dal modello originale, ecco un film avventuroso in cui al centro c'è una classica caccia al tesoro: dopo che il fratello maggiore è scomparso da anni, perdutosi in una ricerca, appunto, di una colossale fortuna, Nathan Drake è un giovane che si ritrova coinvolto nel cercare di raggiungere l'obiettivo del consanguineo. Gli fa da alleato il più maturo Sullivan, detto Sully, e una bella ragazza che forse ha intenzioni altre: entriamo diretti nel cuore della ventura, con Drake che cerca di non precipitare a terra, mentre saltabecca da un carico all'altro fuoriusciti da un aeroplano, con la complicazione di un'auto lanciata a tutto gas verso il portellone, dall'interno. Poi lo script fa marcia indietro, per raccontare come si arrivi a tale situazione: affidato al Ruben Fleischer di "Gangster Squad", "Benvenuti a Zombieland" e "Venom", il film ha una prima parte in cui le spacconate vengono contro-bilanciate da un'ironia marcata, ma questa non basta a giustificare una seconda metà in cui, per fare un esempio, due elicotteri issano due galeoni ultrasecolari, e battagliano tra loro in cielo, con tanto di carico ondeggiante, senza che il legno si sfasci, con tanto di personaggi in lotta a bordo che compiono balzi fisicamente inattuabili. Un tempo un film così si sarebbe definito un' "americanata" dura e pura, una sbruffonata inverosimile fino all'ultimo fotogramma. Holland deve trovare altro modo per continuare la carriera se, come pare, la trilogia che lo vedeva Spider-Man ha forse esaurito il suo "servizio" nei panni dell'Arrampicamuri, Wahlberg e Banderas sembrano presenziare per prendere il cachet e non per altro, il film si conclude rimandando, ma speriamo di no, ad un eventuale prosecuzione dell'avventura. Se il processo di imitazione del cinema pare la metà ultima dei più venduti videogames, appare un controsenso che un film, benché tratto appunto da un celebre divertimento per appassionati di joystick faccia l'inverso.
giovedì 17 marzo 2022
L'INGANNO PERFETTO ( The good liar, GB/USA 2019)
THE BATMAN ( The Batman, USA 2022)
venerdì 11 marzo 2022
SPIDER-MAN: NO WAY HOME ( Spider-Man: No way home, USA 2021)
DI JON WATTS
Con TOM HOLLAND, Zendaya, Dominic Cumberbatch, Marisa Tomei.
Capitolo terzo della terza serie di "Spider-Man" al cinema, se non si tiene conto ( come è giusto fare) dei tre film per la TV americana da noi distribuiti, invece, in sala, negli anni Settanta, "Spider-Man: No way home" prosegue la storia dal punto esatto in cui si concludeva il numero due, "Far from home", e cioè subito dopo la rivelazione dell'editore J.Jonah Jameson, acerrimo nemico dell'Uomo Ragno ( e paradossalmente, almeno nei fumetti, principale del fotografo Peter Parker, vera identità del supereroe), di chi si cela sotto la maschera rossa dell'Arrampicamuri. Ovviamente la vita del giovane eroe, e di chi gli sta attorno, viene sconvolta, tra sostenitori e detrattori, e al protagonista viene in mente di provare a ribaltare la situazione convincendo un "collega" come il Dottor Strange a compiere un incantesimo per cancellare dalla coscienza collettiva la rivelazione che Peter Parker è l'amichevole Uomo Ragno di quartiere: ma Spidey avrà modo di constatare che cambiare le cose può avere conseguenze molto complicate. Tipo riportare in vita, o, perlomeno alla propria dimensione, nemici storici che nemmeno lui ricordava: infatti, si avrà modo di realizzare che nel "multiverso" marvelliano ( anche se lo avevamo appreso guardando gli ultimi due "Avengers") esistono altri piani paralleli di realtà... Divenuto il simbolo del ritorno nelle sale, dopo la pessima situazione creatasi con gli effetti nefasti del COVID, il terzo capitolo affidato al regista Jon Watts della serie dell'eroe creato nel 1962 da Stan Lee ( spunto e testi) e Steve Dirlo ( graficamente) strizza l'occhio, ovviamente, agli antichi fans che seguono le avventure di "Testa di Tela" fino dagli albi con le strisce a fumetti, e prosegue l'ampliamento del mondo Marvel su schermo, ripristinando villains a cui il pubblico è affezionato, e, addirittura, presentando una versione multipla del supereroe. Lungo oltre due ore e mezzo, impiega un po' più del solito a entrare nel vivo del racconto, però, una volta che il quadro è delineato, il ritmo narrativo non fa difetto alla storia, ed è un passaggio decisivo per la maturità del personaggio principale, avere la chance per recuperare errori commessi in passato, ma anche dover fare scelte dolorose, e fare i conti con il proprio "dono". La sceneggiatura mette in campo fin troppi personaggi, lasciando fin troppo sullo sfondo, per esempio, uno dei cattivi più complessi della saga, e più delineati come l'Uomo Sabbia, dedicandogli uno spazio non adeguato, ma il rimando a una delle storie più amate dagli appassionati di Spider-Man, "I sinistri Sei" era un'occasione troppo ghiotta per lasciarla sfuggire. Lo "Spiderverso" si estenderà ulteriormente, dopo due film dedicati a Venom, con l'imminente "Morbius", nemico vampiresco dell'Uomo Ragno, e con "Kraven", altra antica nemesi dell'eroe: su un quarto capitolo con stesso regista e attore protagonista il fattore tempo giocherà invece un ruolo decisivo, perché dipenderà da quando verrà programmato.
martedì 8 marzo 2022
ASSASSINIO SUL NILO ( Death on the Nile, USA/GB 2021)
DI KENNETH BRANAGH
Con KENNETH BRANAGH, Gal Gadot, Armie Hammer, Ammette Bening.
GIALLO
Dopo il consistente successo nelle sale mondiali di "Assassinio sull'Orient-Express", remake del classico firmato Sidney Lumet dall'omonimo romanzo di Agatha Christie, ecco un altro capitolo delle avventure investigative del detective belga Hercules Poirot, creato dalla scrittrice inglese, annunciato già nel finale del film sopra citato. Anche questo già un classico del giallo al cinema, nella versione del 1978, che vedeva Peter Ustinov nei panni del pignolo e acuto investigatore ( nel film del '74 invece era Albert Finney a prestargli volto) e John Guillermin alla regia: qua torna Kenneth Branagh sia nei panni del personaggio, sia dietro alla macchina da presa, spiegando, in un breve prologo ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, il motivo dei pittoreschi baffi sfoggiati in questa versione anni Venti. Come chi ha letto il romanzo, o visto la versione anni Settanta sa, Poirot è in viaggio su una crociera lungo il Nilo, e sulla nave viene commesso un omicidio, il cadavere è quello di una bellissima ereditiera, novella sposa, e come la Christie ha insegnato, la rosa dei possibili colpevoli si estende a molti dei personaggi che appaiono nella storia: toccherà quindi alla mente ingegnosa dell'investigatore scoprire chi ha commesso il delitto, non prima che ad altri tocchi analogo e tragico destino. Pronto già l'anno scorso, poi rientrato tra i grossi titoli rimandati per colpa dell'emergenza COVID, "Assassinio sul Nilo" mantiene le promesse di spettacolo per grandi platee, con qualche variazione rispetto al testo originario ( appunto, la drammatica spiegazione dei baffi, e un finale che risulta abbastanza poco usuale per la psicologia poirotiana, tra le altre cose), una disinvoltura maggiore delle versioni precedenti nel trattare tematiche un tempo meno esplicite come l'omosessualità, e ha un discreto livello di suspence, anche se, a titolo personale, è forse uno dei casi meno "difficoltosi" da risolvere per il personaggio. C'è un uso fin troppo sbandierato di grafica digitale, sia nella composizione dei piani sequenza, una regia più attenta a soddisfare il grosso pubblico che a scandagliare le psicologie dei personaggi che in altri lavori del regista e attore ( ma Branagh, con buona pace dei suoi grandi sostenitori della prima ora, è da tempo un director affidabile per le grandi produzioni degli studios, seppure il coevo "Belfast" appaia dalle prime immagini come un film più autoriale): nel cast, diretto con scioltezza, una spanna sopra agli altri Annette Bening in un ruolo spigoloso. Se ci sarà un terzo capitolo del Poirot versione Branagh, non è ancora dato saperlo, anche se, ovviamente, la risposta al box-office avrà certo il suo peso.