SQUADRA OMICIDI: SPARATE A VISTA
( Madigan, USA 1968)
DI DON SIEGEL
Con RICHARD WIDMARK, HENRY FONDA, Inger Stevens, James Whitmore.
POLIZIESCO
Quando uscì ebbe un iter abbastanza ordinario, tra l'altro realizzato in mezzo a due titoli più all'avanguardia nella carriera di Don Siegel, "L'uomo dalla cravatta di cuoio" e "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!": poi, negli anni, "Squadra omicidi: sparate a vista!" ha assunto un'importanza sempre più crescente per i cinefili. Molte le letture psicologiche ( la pistola sottratta al detective protagonista divenuta simbolo di impotenza maschile), i due caratteri maschili principali diametralmente opposti, come l'investigatore di strada Madigan, tradito dalla moglie, avvezzo a parlare con manovalanza criminale e tipi poco raccomandabili, ed il procuratore, rigido e disposto a chiudere la relazione con la donna che ama per non creare uno scandalo, i conflitti a fuoco repentini e quasi "obbligati" nel racconto: girato con mestiere e diretto abilmente, appare, però, rispetto ai due film con Eastwood, una pellicola più statica, meno moderna, che ha preso sì le misure al nuovo modo di raccontare dei telefilm, ma che rivisto oggi presenta meno respiro cinematografico. Widmark impersona un poliziotto troppo preso dal suo istinto di caccia, Fonda dà carisma al funzionario che deve presentarsi in maniera irreprensibile, e nel finale subisce con signorilità accuse forse ingiuste: ma spicca anche un ottimo caratterista come James Whitmore, nel ruolo del dirigente che soffre i peccati del figlio nei guai con la legge.
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