TRIPLE FRONTIER ( Triple frontier, USA 2019)
DI J.C. CHANDOR
Con OSCAR ISAAC, BEN AFFLECK, CHARLIE HUNNAM, Garrett Hedlund.
AZIONE
La tripla frontiera del titolo è quella che unisce i confini di Argentina, Brasile e Paraguay: vedrà una squadra di uomini provenienti dalle forze speciali, che decidono di rapinare un grosso narcotrafficante, giocarsi tutto per portarsi via il malloppo e sopravvivere all'inevitabile rappresaglia dei criminali. Il quarto titolo diretto da J.C. Chandor è un action movie presentato da Netflix, sempre più un network volto a produrre e distribuire sulla propria piattaforma lavori economicamente impegnativi, firmati da nomi di peso, e interpretati da star: "Triple frontier" si apre con una scena molto spettacolare, in cui c'è uno scontro tra dure forze dell'ordine e trafficanti, una vera e propria azione di guerra. Poi, l'operazione, e la fuga, nella quale, com'è facile prevedere, sorgeranno molte complicazioni e rischi mortali per il team di militari-rapinatori: nella sostanza, il soggetto di questo titolo non dice nulla che non sia già stato raccontato, eppure la regia di Chandor valorizza inquadrature, e conferisce stile a una trama avventurosa, che sembra inseguire un modello di epica classica, più che presentare esplosioni a go-go e sequenze in cui gli effetti speciali prendono il sopravvento. La caducità delle intenzioni umane è uno dei temi più narrati dal regista di "All is lost", e anche qui, l'avidità, la voglia di riscatto e rivalsa di un gruppo di amici, che, una volta alle strette, vedrà anche rivoltarsi i rapporti interni mettendo ulteriormente in pericolo sia la "missione" che le vite di ognuno, sembrano rappresentare appunto la gracilità dei progetti messi in atto. I quali soccombobo di fronte alla reale complessità delle cose, e riducono a una lotta per sopravvivere quello che era nato in altra maniera. Conflitti deflagrati, tensioni inaspettate e solidarietà improvvise vengono gestite bene da un cast tutto al maschile, ma senza eccesso testosteronico, come in altri casi analoghi, e, se si vuole, l'intero lungometraggio può essere visto come un divertissement di un autore in farsi, o anche un film d'azione costruito con una struttura più salda di molti altri.
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