CI VEDIAMO DOMANI ( I, 2013)
DI ANDREA ZACCARIELLO
Con ENRICO BRIGNANO, Burt Young, Francesca Inaudi, Ricky Tognazzi.
COMMEDIA
Marcello è un quarantenne lasciato dalla moglie, che vive a casa dall'amorevole nonna, con una figlia che gli vuole bene ma che forse è più adulta di lui: l'uomo si incaponisce a cercare la "svolta" per mandare al diavolo i problemi economici che lo affliggono, e riuscire ad arricchirsi, dimostrando così a tutti, e a se stesso, di non essere quel buono a nulla come è stato bollato. Si trasferisce così in Puglia, in un paesino in pratica abitato solo da anziani, senza un'agenzia funebre, con la sorpresa che...nessuno muore, lì. Il tema del quarantenne messo al bando da una società che non vede di buon occhio uomini che non si sono ancora realizzati era piuttosto interessante, però il film di Zaccariello, che veniva dai corti, così come fanno molti titoli della commedia italiana odierna, si accontenta di abbozzare un tema, e condirlo con un commediante noto, cui ruota tutto il film attorno, con musichette allegre e rassicuranti, ed un'ambientazione che non ha moltissimo a che fare con il reale. Intendiamoci, non è un film inguardabile,"Ci vediamo domani", però è sepolto sotto una patina di superficialità che non si rompe nemmeno quando il racconto inclina al malinconico, nella seconda parte. Brignano figura meglio del solito, anche se non è sempre seguito dalla regia, così come una buona spalla per lui è Burt Young, che caratterizza molto bene un anziano rimasto sognatore. Però il film è leggero al limite della fatuità, per quanto garbato e, appunto, cerchi di fare un discorso sull'utilità della vecchiaia, si piazza nella purtroppo folta schiera di operine che lasciano poco di sè.
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