lunedì 4 ottobre 2021


 
007- NO TIME TO DIE ( No time to die, GB/USA 2021)

DI CARY FUKUNAGA

Con DANIEL CRAIG, Leah Seydoux, Rami Malek, Ralph Fiennes.

AZIONE/AVVENTURA

Titolo "resistente" all'offensiva della pandemia, dato che i produttori della serie hanno cortesemente ma fermamente rifiutato offerte robustissime delle piattaforme digitali per mandare questo attesissimo capitolo numero 25 delle avventure di 007 online e sulle TV, per farne il simbolo del ritorno al cinema ( e di questo va dato atto, ai produttori, in un'era di grande confusione e rimandi, di aver mantenuto saldo il timone), "No time to die" è stata prima grossa produzione, insieme al sequel di "Top Gun", che dovrebbe arrivare in Novembre, ad aver subito un'inedita sospensione per l'arrivo del Covid, e rischiare moltissimo a livello di incassi. Sebbene Daniel Craig avesse rilasciato dichiarazioni risentite sulle possibilità di tornare ad impersonare James Bond dopo l'uscita di "Spectre", quarto episodio con l'attore nei panni del personaggio fleminghiano, eccoci al suo passo d'addio, in cui addirittura figura tra i produttori. Rispetto alle precedenti ere bondiane, i film con l'ultimo interprete, dal 2006 hanno tutti un filo conduttore che ne fa un'unica storia divisa in segmenti: ecco quindi la spia inglese in viaggio di piacere a Matera, assieme alla bionda Madeleine, con cui alla fine dell'episodio precedente si era allontanato a bordo della sua Aston Martin, subire un attacco da parte di nuovi nemici forse collegati alla Spectre, e forse no( e la sequenza, che è il prologo che precede i titoli di testa, entra di diritto nell'antologia delle grandi scene action della serie). Lo ritroviamo cinque anni dopo ormai ritirato dal servizio, in un "buen retiro" giamaicano, ove va a scovarlo l'alleato della Cia Felix Leiter assieme ad un altro agente, per chiedere il suo aiuto nel contrastare un nuovo potente nemico affiorato sulla scena criminale, e sebbene l'inglese offra un iniziale diniego, è ovvio che tornerà al centro dell'azione. Per essere un film nato in mezzo alle controversie (slittamenti per problemi mondiali  e posizioni recalcitranti del protagonista a parte, ricordiamoci che il Bond 25 era inizialmente assegnato a Danny Boyle, che ha mollato il progetto per dissidi con la produzione, e ha rilevato la regia il director di "True detective" Cary Fukunaga), "No time to die" è venuto fuori come un episodio che i fans della serie, ma anche quelli del cinema d'azione in generale, si rivedranno volentieri più di una volta: le pecche principali sono la durata un po' elefantiaca, di due ore e tre quarti, anche se la pellicola non annoia davvero, e che Rami Malek, per colpa di una sceneggiatura che non gli offre moltissimo spazio in scena, non diventi uno dei cattivi memorabili della serie, nonostante le ambizioni, e il peso che le sue azioni hanno, di fatto. Craig ha impersonato, va detto, un James Bond diverso dai predecessori, anche dal più amato di tutti, il grande Sean Connery, perché, per quanto spesso le imprese del suo agente segreto ( relativamente tale, perché, come rilevava lo stesso Roger Moore, terza personificazione di 007, quando arrivava sembravano già conoscerlo tutti....), la sua versione dell'eroe che dal 1962 conquista le platee, è meno epidermica, si fa più male negli scontri, è più coinvolto nei rapporti e molto meno cinico nell'affrontare nemici e alleati. E qui, addirittura, si ritroverà a compiere una scelta terribile, ma necessaria, che renderà un capitolo a sé stante questo, e la  conclusione della sua partecipazione alla serie particolarmente da ricordare.













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