IMMAGINA CHE (Imagine that, USA/D 2009)
DI KAREY KIRKPATRICK
Con EDDIE MURPHY, Yara Shaidi, Thomas Haden Church, Ronny Cox.
COMMEDIA
Manager sulla breccia, le cui consulenze sono parecchio richieste, Evan Danielson è un padre separato piuttosto esecrabile, che non trova mai il tempo per dedicarsi alla figlia, la quale ha uno strano comportamento, isolandosi sotto una piccola coperta e parlando con due amiche immaginarie: quando viene fuori che la bimba riesce a prevedere come il settore di mercato in cui opera il padre si direzioni, e riesce ad anticipare soluzioni o prevedere grossi problemi, il genitore cerca di usare questa sua capacità per rilanciarsi e spuntarla su un rivale molto quotato.... Spesso, nonostante sia partito come un campione della commedia sboccata e con battute al peperoncino, Eddie Murphy nei periodi di stallo della sua ormai ultratrentennale carriera, ha girato film che strizzavano l'occhio al pubblico dei più piccoli, rimanendo a galla nella non semplice jungla dello star business hollywoodiano. Appartiene a questa categoria anche "Immagina che", in cui appunto Murphy dà corpo ad un padre troppo distratto dal proprio egocentrismo, che recupera sia il rapporto con la propria bambina, sia una versione di sé più matura e migliore: della regia del poi non più pervenuto Kirkpatrick, va detto che, sia stato per esigenze di budget o per scelta, l'idea di non rendere visibili le fantasie della piccola sottolinea l'intento della storia, e cioè che usare la propria immaginazione è sempre e comunque uno stimolo importante. Abbastanza in palla Eddie Murphy, che, pur beccandosi una candidatura al Razzie Award per questa prova ( il premio antitetico agli Oscar, cioè per i peggiori dell'anno), per la verità convince più che in altri ruoli, e perlomeno prova a metterci il mestiere e la verve di un attore vero e proprio, anzichè giocarsela con i clichés di sempre. Leggerino eccome, ma non spiacevole.
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