FIGLI ( I, 2020)
DI GIUSEPPE BONITO
Con PAOLA CORTELLESI, VALERIO MASTANDREA, Stefano Fresi, Andrea Sartoretti.
COMMEDIA/DRAMMATICO
Bello metter su famiglia, ma più si cresce di numero e più, chiaramente, aumentano impegni, spese, e meno tempo si ha per se stessi ed il partner. La coppia formata da Sara e Nicola, all'arrivo del secondo figlio vede saltare ogni equilibrio messo a punto, il sonno se ne va, la figlia grande si ingelosisce e a malapena tollera il fratellino, le serate con amici vanno a farsi benedire, eccetera eccetera, fino a rendere i due componenti la coppia quasi nemici. Venuto dal monologo "I figli ti invecchiano", scritto dal troppo presto perduto Mattia Torre, già dietro alla serie "Boris", questo progetto è stato ideato e preparato dallo stesso Torre, che avrebbe dovuto dirigere, se la malattia non lo avesse portato via, passando di mano a Giuseppe Bonito,alla seconda regia. Improntato su un registro sospeso tra commedia e dramma sentimentale, il film viaggia presentando situazioni e idiosincrasie degli ultratrentenni d'oggi, arrivando spesso a estremizzarle. Il problema è che questo tipo di commedia, che fa il suo dovere raccontando un risvolto o una facciata della società d'oggi, dovrebbe mantenere una linea, anche narrativamente; qui, invece, si accumulano tre o quattro possibilità di finali del tutto diversi, quando non opposti. E poi, vero che i ritmi odierni, sia per gli adulti che per i bambini, siano troppo accelerati, ma le famiglie venivano composte anche nei decenni scorsi, affiora il dubbio che si sostenga che queste generazioni dai sessanta in giù non reggano il passo e la perdita di concentrazione su sé stessi generi un'insoddisfazione non compensata dal perseguimento di altri progetti, coadiuvata male dai genitori troppo intenti a non sentirsi vecchi. Se Mastandrea punteggia con il suo umorismo sdrucito e lievemente stralunato le perplessità agitate del suo personaggio, convince meno qui la Cortellesi, perennemente sopra le righe e impelagata in un personaggio monocorde.
DI GIUSEPPE BONITO
Con PAOLA CORTELLESI, VALERIO MASTANDREA, Stefano Fresi, Andrea Sartoretti.
COMMEDIA/DRAMMATICO
Bello metter su famiglia, ma più si cresce di numero e più, chiaramente, aumentano impegni, spese, e meno tempo si ha per se stessi ed il partner. La coppia formata da Sara e Nicola, all'arrivo del secondo figlio vede saltare ogni equilibrio messo a punto, il sonno se ne va, la figlia grande si ingelosisce e a malapena tollera il fratellino, le serate con amici vanno a farsi benedire, eccetera eccetera, fino a rendere i due componenti la coppia quasi nemici. Venuto dal monologo "I figli ti invecchiano", scritto dal troppo presto perduto Mattia Torre, già dietro alla serie "Boris", questo progetto è stato ideato e preparato dallo stesso Torre, che avrebbe dovuto dirigere, se la malattia non lo avesse portato via, passando di mano a Giuseppe Bonito,alla seconda regia. Improntato su un registro sospeso tra commedia e dramma sentimentale, il film viaggia presentando situazioni e idiosincrasie degli ultratrentenni d'oggi, arrivando spesso a estremizzarle. Il problema è che questo tipo di commedia, che fa il suo dovere raccontando un risvolto o una facciata della società d'oggi, dovrebbe mantenere una linea, anche narrativamente; qui, invece, si accumulano tre o quattro possibilità di finali del tutto diversi, quando non opposti. E poi, vero che i ritmi odierni, sia per gli adulti che per i bambini, siano troppo accelerati, ma le famiglie venivano composte anche nei decenni scorsi, affiora il dubbio che si sostenga che queste generazioni dai sessanta in giù non reggano il passo e la perdita di concentrazione su sé stessi generi un'insoddisfazione non compensata dal perseguimento di altri progetti, coadiuvata male dai genitori troppo intenti a non sentirsi vecchi. Se Mastandrea punteggia con il suo umorismo sdrucito e lievemente stralunato le perplessità agitate del suo personaggio, convince meno qui la Cortellesi, perennemente sopra le righe e impelagata in un personaggio monocorde.
Nessun commento:
Posta un commento