venerdì 3 gennaio 2020

Risultati immagini per la dea fortunaRisultati immagini per la dea fortuna
LA DEA FORTUNA ( I, 2019)
DI FERZAN OZPETEK
Con EDOARDO LEO, STEFANO ACCORSI, Jasmine Trinca, Barbara Alberti.
DRAMMATICO
Compagni di vita da tempo, Alessandro e Arturo ricevono la visita di un'amica particolare, con cui condividono molto, che lascia loro i due figlioletti, perchè ha bisogno di andare a fare visite specialistiche in ospedale, per verificare se c'è da preoccuparsi, o meno, sul suo stato di salute: coppia che conosce un momento di stanchezza, se non addirittura una riconsiderazione della situazione, i due uomini prendono in carico i bambini, e provano a gestire le cose. Uscita natalizia relativamente sorprendente, perchè il buon successo arriso a "Napoli velata", penultima fatica del regista turco e da anni residente qui in Italia, era giunto tra fine e inizio anno, "La Dea Fortuna" è un film drammatico che non disdegna punte d'ironia, spesso innestate dal personaggio di Edoardo Leo, attore molto a suo agio con il registro brillante: è una storia d'amore a tre, ma non nel senso classico del triangolo, anzi, se si vuole è a cinque, perchè guarda all'ampliamento di una famiglia, non naturale, perchè i consanguinei sono, quando non proprio assenti, addirittura nocivi. Peccato che Ozpetek, come molti registi, tenda a non saper sfuggire a sè stesso e ai propri stilemi, dalle grandi terrazze ospitanti gente, la solidarietà tra condomini, la morte che arriva inattesa, i rapporti liquidi come la sessualità di alcuni personaggi: il film è raccontato con brio e la storia "prende", la recitazione è buona ( anche se il piccolo Edoardo Brandi è meno espressivo della coetanea, o quasi, Sara Ciocca, e Serra Yilmaz rifà in pratica il solito personaggio sornione e un pò burbero), però glissa su alcuni snodi della trama ( di cosa si sente male, ad un certo punto, Arturo, il personaggio di Accorsi? Che problema ha, concretamente, Annamaria, quello della Trinca?) e non esplora abbastanza lo spunto del passato che è l'incipit della pellicola. Però, nei confronti aspri dentro una coppia che, nonostante il logorio degli anni, la tendenza all'infedeltà e gli equilibri pronti sempre a saltare, in qualche modo rintraccia il proprio senso, il film ritrova la verve di un regista che ha una cifra personale, almeno quanto si rifà, alla lontana, al cinema almodovariano più riuscito: e quell'alba in mare rende benissimo l'emozione a chi l'ha vissuta, perchè un giorno non si può schiudere  in maniera migliore, anche se promette di più di quel che porterà. 

Nessun commento:

Posta un commento