venerdì 30 settembre 2016

Risultati immagini per mordi e fuggi film mastroianni
MORDI E FUGGI ( I, 1973)
DI DINO RISI
Con MARCELLO MASTROIANNI, OLIVER REED, Carole Andrè, Lionel Stander.
COMMEDIA
Socio di una casa farmaceutica, Giulio Corsi ha programmato un weekend con la bella amante, ma mentre si accingono a partire, i due vengono sequestrati da tre rapinatori, in fuga dopo aver lasciato un cadavere sulla scena di un colpo: nel Livornese, comincia una bizzarra convivenza forzata con le forze dell'Ordine sempre ad un passo, ma con il rischio che il capobanda, Fabrizio, uccida i due ostaggi. Detta così, sembra la trama di un "poliziottesco" con Maurizio Merli o Franco Nero, è invece la sinossi di uno dei titoli forse meno conosciuti di Dino Risi, uscito l'anno prima di "Profumo di donna", ed è una commedia on the road, con diverse occasioni divertenti, in cui Marcello Mastroianni infila più di una buona battuta, in contrasto con il cupo Oliver Reed. Quel che colpisce di lungometraggi come questi, è la ricchezza di scrittura, il saper azzeccare battute che paiono buttate lì per caso, ed invece sono degli acuti di paradossalità, e di humour di buona qualità( esempio, il commissario che arriva e chiede al carabiniere "Ma come sono questi ostaggi?", risposta "La ragazza è uguale a mia figlia, in biondo..."): la tonalità ogni tanto drammatica, ma anche l'umanità che emerge tra sequestratori ed ostaggi, conferma la buona mano di Risi, uno dei maggiori registi del cinema italiano di sempre. Mastroianni fa un numero di gran bravura, con una gamma di atteggiamenti ed espressioni, da italianucolo vigliacco in pratica, e leone da salotto, patetico e senza dignità, ma anche terribilmente empatico e vitale: bellissima, poi sparita, dopo il "Sandokan" televisivo, Carole Andrè. Forse, ciò che non accattivò le simpatie del pubblico, fu il finale improvvisamente violento che arriva come una mazzata: però è senz'altro una pellicola da riscoprire.

Risultati immagini per man in the dark 2016Risultati immagini per man in the dark 2016
MAN IN THE DARK ( Don't breathe, USA 2016)
DI FEDE ALVAREZ
Con JANE LEVY, STEPHEN LANG, Dylan Minnette, Daniel Zovatto.
THRILLER
"Caso" di fine Estate americana, un thriller costato il giusto, per i canoni hollywoodiani, meno di dieci milioni di dollari, ne ha incassati 81 solo in patria, battendo rivali molto più accreditati sulla carta. In pratica, ribalta la prospettiva di un  film di suspence del '67, "Gli occhi della notte", nel quale la non vedente Audrey Hepburn riusciva ad avere la meglio su un gruppo di farabutti che volevano recuperare una bambola con della droga all'interno, e penetravano in casa della donna. Qua, invece, tre ragazzi puntano la grande casa un pò isolata di un reduce dall'Iraq cieco, che avrebbe in casa una bella somma, il risarcimento avuto da un'assicurazione per la morte della figlia in un incidente: "Sarà una passeggiata", gongola il capo del terzetto, composto anche da una ragazza, ma non sarà per niente così. Perchè il padrone di casa non è indifeso, e può diventare anche parecchio pericoloso. Fede Alvarez girò un remake de "La casa" che non piacque alla critica, ma ha trovato diversi fans tra gli appassionati dell'horror: pur piuttosto breve, visto che non arriva a novanta minuti di proiezione, "Man in the dark" risulta un film abbastanza monotono, pur con qualche scena indovinata, per tenere lo spettatore sulle spine: Stephen Lang, che ricordiamo già violento in "Avatar" e "Nemico pubblico" è un attore venuto fuori tardi, ma capace, che tratteggia bene un personaggio sinistro ma anche fragile. Però a livello di paura, abbiamo visto cose molto più memorabili, e lascia soprattutto perplessi come nessun personaggio ( o quasi) muoia alla prima, ma dopo un assalto rimane in vita, per presentarsi poco dopo come deus ex machina. Finale classicamente aperto, con possibile apertura ad un capitolo secondo: il tutto, abbastanza prevedibile.
Risultati immagini per misconduct 2016 imageRisultati immagini per misconduct 2016 image
CONSPIRACY- La cospirazione ( Misconduct, USA 2016) 
DI SHINTARO SHIMOSAWA
Con JOSH DUHAMEL, Alice Eve, Al Pacino, Anthony Hopkins.
THRILLER
Un attempato magnate delle case farmaceutiche viene raggiunto da una richiesta di riscatto, quando gli arriva sul cellulare la foto della bella donna cui è accompagnato, malconcia, di un'ingente somma per scongiurare la morte dell'amante: la storia poi torna ad una settimana prima, quando un giovane avvocato con smanie di successo, ed un matrimonio che non presenta grandi prospettive, ritrova via social network una sua ex, che è proprio la donna sparita. Un giallo, come si suol dire, "a scatole cinesi", che vede più volte ribaltarsi la prospettiva di racconto, ma anche, spesso, gettare nuove ombre, o luci, sui personaggi: chi racconta meno verità tra il boss delle medicine Anthony Hopkins, e il principe del foro Al Pacino? E, soprattutto, come farà a venir fuori dall'inghippo il giovane Josh Duhamel, salvando matrimonio, carriera, e, soprattutto, la pelle? Esordio per Shintaro Shimosawa, già sceneggiatore e produttore ( la serie "The Following", con Kevin Bacon, ad esempio), che imbastisce un thriller qua e là interessante, quando non vuole azzardare troppo con i colpi di scena a ripetizione, e che da molti recensori è stato stroncato impietosamente, addirittura definito come "Il peggior film con Al Pacino". Giudizio fin troppo eccessivo, semmai a Shimosawa, che comunque presenta un approccio elegante alla messinscena ed all'inquadratura, si può imputare, appunto, il lasciarsi prendere la mano con la suspence, ingarbugliando parecchio la narrazione, pur di soprendere lo spettatore, e, soprattutto, un finale proprio "copiaeincolla", spiccicato ad un celebre giallo, tratto da un best-seller letterario, di cui meglio non citare il titolo, per lealtà verso chi legge e volesse guardare questo lungometraggio, il cui protagonista, come questo, ha una carriera nel mondo dei tribunali.... Tra gli interpreti, mestiere puro per Hopkins, qualche leggero istrionismo per Pacino, mentre Duhamel, una volta ancora, non riesce a far decollare una carriera da star.


PROFONDO ROSSO ( I,1975 )
DI DARIO ARGENTO
Con DAVID HEMMINGS , Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Glauco Mauri.
THRILLER
Racchiuso nella straordinaria fotografia di Luigi Kuveiller, vera e propria miscela di colori ed ombre dagli accenti marcatissimi,"Profondo rosso" è il thriller più famoso del suo autore,Dario Argento, e , a tutt'oggi, una lezione di cinema dalle intuizioni formidabili.Campi lunghi "teatrali" o dettagli resi alla potenza ennesima,il film è una summa di tutte le paure incontrabili su celluloide,in cui bambole rese orrende,giochi malati,ville abbandonate che sono state teatro di terribili vicende,omicidi contrassegnati da un sadismo infantile e particolarmente malvagio, un sistema di scatole cinesi che è la chiave del mistero, e particolari che l'occhio (del protagonista David Hemmings, ma anche di noi spettatori) riceve ma non considera importanti, compongono un efferato teorema audiovisivo. L'assassino che si produce in un vero e proprio bricolage dell'omicidio, commettendo i delitti sull'onda di una personale mistura tra preparazione di un percorso mortuario-feticista e l'ispirazione maniacale del momento, è una delle più agghiaccianti personificazioni del Male viste sullo schermo.L'indimenticabile colonna sonora supporta Argento donando scariche di tensione lungo la visione della pellicola:David Hemmings, accanito e ossessionato musicista-testimone-investigatore, è un clone mccartneyano alla ricerca di una verità quasi inimmaginabile; e gli altri attori, di cui molti provenienti dalle scene teatrali, calzano gli ambigui ruoli elaborati da Dario Argento e Bernardino Zapponi nell'inquietare lo spettatore sull'identità di chi uccide.Una sferzata anche shockante all'immaginario collettivo degli spettatori, che, come si può osservare in una delle scene più belle, quando si arriva all'improvvisa realizzazione di star contando su un piano errato di una verità apparente e di comodo, tutto si blocca, tutto si azzera.E in un corridoio, dove la vicenda ha visto lo scatenarsi di un furore antico , una tragedia dal passato trova la sua eco in una serie di delitti: da qualche parte, riflessa e nascosta nella memoria, la chiave di tutto.




LO SQUALO(JAWS,USA 1975)
DI STEVEN SPIELBERG
Con ROY SCHEIDER,ROBERT SHAW,RICHARD DREYFUSS,LORRAINE GARY.
DRAMMATICO/AVVENTURA
A metà degli anni Settanta spazzò via ogni precedente record di incasso.superò in qualità il non eccelso libro di Peter Benchley da cui è tratto,e impose il nome di Steven Spielberg."Jaws" fu un vero e proprio fenomeno,che lanciò il merchandising di magliette e ammennicoli vari,rielaborò il concetto di "film di mostri",e,quasi trent'anni dopo,rimane uno spettacolo entusiasmante.Diviso in due parti,di cui la prima è una introduzione della storia,un quadro della ridente Amity,con dosati colpi di scena e rapide incursioni nell'orrore,e la seconda è una cronaca densa di citazioni letterarie della caccia al Mostro,"Lo squalo",in una escalation della paura(le vittime del pescecane fanno una fine progressivamente più atroce,o meglio,ci viene mostrato sempre di più cosa fa la belva marina a chi le capita tra le fauci) contenendo splendide pagine di cinema d'avventura.Per arrivare al tiratissimo finale(un pò improbabile,diciamolo,visto che una bombola di ossigeno rimane difficilmente incastrata tra i denti di uno squalo bianco,ma pazienza),Spielberg procede in un crescendo di tensione da grande conoscitore del mezzo-cinema,costruendo su tre caratteri diametralmente diversi come Brody,Quint e Cooper(l'Uomo Qualunque,il Veterano e l'Uomo di Scienza),tre modi di affrontare il Male ,rappresentato emblematicamente da un Leviatano che si mostra con parsimonia,per presentarsi interamente solo verso la fine della vicenda.Eppure,per paradosso,le scene più belle,in un film di grande spettacolarità come questo,si svolgono attorno a un tavolo:quelle in cui il bimbo piccolo di Brody imita il padre assorto,e quella tra i tre uomini in barca in attesa dell'attacco finale dello squalo,tra ricordi e canzoni ubriache.

giovedì 29 settembre 2016

Risultati immagini per valhalla risingRisultati immagini per valhalla rising
VALHALLA RISING- Regno di sangue 
( Valhalla rising, DK/GB 2009)
DI NICOLAS WINDING REFN
Con MADS MIKKELSEN, Gordon Brown, Alexander Morton, Maarten Stevenson.
DRAMMATICO/ STORICO
Tra la serie "Pusher" e il definitivo lancio di Nicolas Winding Refn con "Drive", a livello internazionale, ci fu quest'epopea ambientata al tempo dei Vikinghi, con un guerriero guercio, dotato di forza straordinaria, ed altrettanta ferocia ( ma gli altri personaggi non sono da meno), che, in catene e usato come animale da combattimento, si libera, massacra i suoi carcerieri, risparmiando solo il ragazzino che lo accudiva, e si unisce a degli altri Vikinghi, non pagani ma cristiani, e si imbarca alla volta della Terra Santa. Ma la destinazione sarà altra... Contraddistinto da dialoghi radi e rapporti rudi, "Valhalla rising" è un film storico anomalo, anche nella filmografia del cineasta danese, per l'ambientazione che può parere fuori dal tempo, ma in realtà ha una collocazione ben precisa: tra uccisioni particolarmente barbare ed un'etica che impone la crudeltà come affermazione della propria forza, pena il soccombere agli altri, Winding Refn ha modo di disegnare un disincantato ritratto di sfiducia negli uomini di culto, mostrando già il cinismo interessato che sta dietro alla divulgata "parola di Dio", da parte di alcuni di coloro che la diramano. "One-Eye", cui Mads Mikkelsen fornisce movenze e sguardi eloquenti (ma potrebbe non essere muto, bensì non parlare il linguaggio degli europei...) è un assassino che trova uno scampolo di pietà prima della fine, ha visioni di futuro apocalittiche, ma concrete, e va incontro alla propria sorte impietosa conscio di cosa significherà umanizzarsi, e prendersi un rischio. Il lungometraggio, scabro e talvolta ostico, ha la forza delle proprie immagini, fosche e potenti, e non è tra le cose migliori di un regista che, come molti talentuosi, ha una cifra cui non ci si può porre a metà strada: o lo si apprezza, o lo si rifugge. Per il cinema che sa creare, nonostante la forte dose di violenza regolarmente immessa, sono tra quelli della prima opzione. 

mercoledì 28 settembre 2016

Risultati immagini per fraulein 2016Risultati immagini per fraulein 2016
FRAULEIN- Una fiaba d'inverno ( I, 2016)
DI CATERINA CARONE
Con LUCIA MASCINO, CHRISTIAN DE SICA, Therese Hamer, Max Pezzotta.
COMMEDIA/SENTIMENTALE
"Fraulein", che sappiamo significare "Signorina", in tedesco, è l'appellativo con cui è conosciuta  e chiamata Regina, una quarantenne che, sulle Dolomiti, vive in un albergo ormai piuttosto malconcio, che frequenta pochissime persone, ed è scontrosa con tutti: giunge all'improvviso, un uomo dall'aria stralunata ma vivace, più avanti negli anni, e chiede di poter rimanere una notte. La quale diventerà un periodo, in cui le due personalità si scontrano e però potranno anche venirsi incontro, sullo sfondo di una tempesta solare. Trentaquattrenne, Caterina Carone viene dal documentario, e "Fraulein" è il suo primo lungometraggio: una commedia che predilige l'aspetto sentimentale della vicenda, più che rincorrere il sorriso, che gioca molto sulla scommessa di poter gestire Christian De Sica, in un ruolo per lui non consueto. Va detto che alla Carone riesce quel che non riuscì a Pupi Avati con "Il figlio più piccolo", e la star dei film di Natale fornisce una prova di chiaroscuri non forzata, e con dei riflessi malinconici ben dosati, ben coadiuvato dalla protagonista Lucia Mascino, che fa del suo personaggio qualcosa che assomiglia a una montagna, con asperità e distanze, ma anche con punti da cui si può vedere un panorama esclusivo. Magari il ritmo della pellicola non è proprio ben oliato, a volte si ha la sensazione di un'eccessiva scrittura, e di una rarefazione troppo marcata, in silenzi, pause e bilanciamento tra leggerezza e pacato dramma. Però si nota che è un film scritto e diretto da una donna, per l'approdo non obbligatoriamente rosa, e quell'arrivare ad una conclusione non definitiva, ma che è un passo in avanti per entrambi i personaggi principali, e forse li farà vivere meglio. 

lunedì 26 settembre 2016

Risultati immagini per eddie the eagleRisultati immagini per eddie the eagle
EDDIE THE EAGLE-Il coraggio della follia 
( Eddie the Eagle, USA/GB/D 2016)
DI DEXTER FLETCHER
Con TARON EGERTON, Hugh Jackman, Keith Allen, Iris Berben.
SPORTIVO/COMMEDIA
La vicenda di Michael "Eddie" Edwards, che riuscì a fare il record per il salto con gli sci dal trampolino per uno sciatore britannico, a Calgary nel 1988, fu più un fatto di colore che una pagina sportiva importante: infatti, la Gran Bretagna non partecipava in tale categoria alle Olimpiadi da oltre sessant'anni, e rispetto ad atleti più celebri o organizzati, Edwards fece un salto relativamente buono. Però ci hanno girato un film sopra, che vede l'estremamente tenace Eddie "L'aquila" ostinarsi a voler arrivare a competere ufficialmente fin da bambino, afflitto da un problema abbastanza grave ad un ginocchio, ma deciso a vincere una medaglia in qualsiasi sport avrebbe potuto farlo: arrivato in Germania, incontra un'ex-promessa statunitense che vive là e questi gli fa da mentore, inizialmente controvoglia. Il film è, in pratica, una biografia probabilmente molto romanzata, su una storia umana tesa a esaltare la bellezza morale di una vittoria non assoluta, ma talmente voluta e cercata da avere la sua aura epica e gloriosa, nonostante tutto e oltre lo scetticismo e la diffidenza dei più. Il pregio maggiore della pellicola diretta da Dexter Fletcher, che vede tra i produttori il Matthew Vaughn regista di "Kick-Ass", è il tono da commedia adottato per raccontare l'epopea di un vincente non partito tale: l'abbinamento tra il goffo ma deciso Taron Egerton ed il "cool" ma rinunciatario Hugh Jackman funziona, e via via, il film, pur nella tradizione del cinema dei buoni sentimenti, riesce anche ad essere avvincente e tenere lo spettatore nella giusta tensione nelle scene delle gare conclusive. Come ogni lungometraggio a base di sport che si rispetti.
Risultati immagini per the black windmillRisultati immagini per the black windmill
IL CASO DRABBLE ( The black windmill, GB 1974)
DI DON SIEGEL
Con MICHAEL CAINE, Donald Pleasence, Delphine Seyrig, John Vernon.
THRILLER
Due bambini vengono rapiti da una banda camuffata da soldati dell'esercito britannico: uno di loro è il figlio di un ufficiale dei servizi segreti, il quale non accetta che i funzionari suoi superiori non possano contrattare con i rapitori, che esigono una partita di pietre preziose acquistate dai Servizi, per liberare i ragazzi. Convinto che ci sia qualcuno che collabora con i delinquenti, all'interno dei quadri dirigenti dei Servizi, il protagonista organizza una strategia per liberare il figlio e venire  a capo dell'inghippo, che comincia a lasciare diversi morti sul terreno. Tratto da un romanzo, di Clive Egeton, intitolato "Seven days to a Kill", il film rappresenta un'insolita trasferta inglese per il regista che tre anni prima aveva avviato la serie dell'ispettore Harry Calla(g)han: Siegel imbastisce il racconto sottolineando l'anarchismo necessario al personaggio di Michael Caine per non sottostare agli ordini dall'alto, essendo coinvolto in prima persona in una vicenda pericolosa, e il rischio della pedina che gioca da par suo contro chi organizza solitamente il gioco. Fatto salvo questo, ed un finale abbastanza tirato, con lo scontro decisivo nel mulino nero del titolo originale, non siamo di fronte ad uno dei migliori lavori di Don Siegel, che confeziona una spy-story diligente, ma senza troppa anima. Per quel che riguarda gli attori, il duello dapprima a distanza tra Michael Caine e John Vernon, che sfocia nel violento confronto finale, è ben gestito dai due.
Risultati immagini per accadde al commissariatoRisultati immagini per accadde al commissariato
ACCADDE AL COMMISSARIATO ( I, 1954)
DI GIORGIO SIMONELLI
Con NINO TARANTO, Alberto Sordi, Walter Chiari, Lucia Bosé.
COMMEDIA
Da "Un giorno in pretura" in poi, un sottogenere della commedia all'italiana fu l'ambientazione in un definito luogo del soggetto/cornice, con un attore principale a tirare le fila delle varie trame, e diversi personaggi che costituivano, in pratica, episodi che confluivano nel tema principale. Qui è di scena un commissario, impersonato da Nino Taranto, che è appena giunto al lavoro con la 1100 nuova di zecca, e trepida per il suo nuovo veicolo, che nell'arco di una giornata lavorativa, incontra, nell'ordine, una compagnia di varietà il cui amministratore è fuggito con la cassa, un truffaldino che spara freddure a ripetizione, una coppia di facciata rispettabile, ma in realtà fedifraghi entrambi, che per una pelliccia di visone si sono ritrovati in una situazione incresciosa, due tranvieri che hanno approfittato di uno sciopero per esercitare abusivamente la loro professione, e un bizzarro individuo che gira in gonna plissettata. Inoltre, il funzionario si è visto consegnare un bambino piccolo, senza mamma, che potrebbe portarsi a casa... Il film è giocato tutto sulle spalle di Taranto, per una volta protagonista, sebbene gli episodi che lo compongono tendano a rubare la scena. Di questi, il migliore è quello con Sordi, che interpreta un tipo sproloquiante e forse anche un pò schizofrenico con frenetica abilità nello strappare più di una risata. Però, per quanto Nino Taranto sia appunto bravo, e Sordi istrione, nel mezzo c'è un Carlo Dapporto ammiccante oltremodo, Walter Chiari che spesso non veniva messo in condizioni di dimostrare al cinema il proprio valore attoriale, Billi e Riva che sono impegnati in un episodio poco succoso: in sostanza, un filmetto non spiacevole, ma di poco conto.

venerdì 23 settembre 2016

Risultati immagini per kidnapping mr heineken 2015Risultati immagini per kidnapping mr heineken 2015
IL CASO FREDDY HEINEKEN ( Kidnapping Mr. Heineken, GB/B/NL 2015)
DI DANIEL ALFREDSON 
Con JIM STURGESS, ANTHONY HOPKINS, SAM WORTHINGTON , Ryan Kwanten.
THRILLER
La Heineken è un marchio consolidato, in molti abbiamo bevuto, almeno una volta, una birra prodotta dall'azienda olandese. Quel che non tutti sanno, è che il fondatore della casa, Freddy Heineken, nel 1983, venne sequestrato per chiedere un ingente riscatto: sulla vicenda ha scritto un libro William Brookfield, e ne è stato tratto questo lungometraggio che, nonostante i nomi in gioco ( Anthony Hopkins, Jim Sturgess di "La migliore offerta", Sam Worthington di "Avatar") da noi non è uscito in sala, ed andrà direttamente in video o sui canali a pagamento. Il racconto prevede che un gruppo di amici cresciuti insieme, visto che le banche non vogliono finanziare i loro progetti, prende la decisione di rapire il ricco signore, e di nasconderlo, assieme al suo autista, chiedendo molti denari per liberarlo. Crime movie nella prima parte incline a sfumature ironiche, "Il caso Freddy Heineken" è però, quando va a stringere i nodi della storia, fin troppo dispersivo, e perde buona parte delle occasioni per trasformarsi in un noir che lasci il segno. Forse anche per via di una regia non abilissima a gestire i tempi narrativi, che in alcuni momenti sembra quasi adottare una linea documentaria, per illustrare ciò che racconta. Tra gli attori, la rappresentazione di Heineken non rimarrà come uno dei momenti più alti della carriera di un attore eppur validissimo come Anthony Hopkins: meglio figura il duo Jim Sturgess/ Sam Worthington, ragazzi di periferia destinati a diventare criminali. 

martedì 20 settembre 2016

Risultati immagini per bastille day filmRisultati immagini per bastille day film
BASTILLE DAY ( Bastille Day, USA 2016)
DI JAMES WATKINS
Con IDRIS ELBA, RICHARD MADDEN, Charlotte Le Bon, Josè Garcia.
AZIONE
Una borsa funge da catalizzatore alla storia narrata da "Bastille Day": infatti, deve lasciarla una ragazza in un punto di Parigi, su indicazione del fidanzato, che è membro di un sedicente gruppo contestatore. Il borseggiatore Richard Madden sottrae l'oggetto, senza sapere che contiene una bomba a tempo, la getta via pensando che non contenga niente di interessante, e quando questa esplode uccide sette persone. Rintracciato dall'agente CIA Idris Elba, dovrà allearsi giocoforza con lui per fermare il piano dei terroristi, che è appena partito con l'ordigno. Il film, la cui uscita in Francia nel Luglio scorso è stata sospesa, per via della concomitanza con i tragici eventi di Nizza, fa bene a rivelare abbastanza presto che, come in "Trappola di cristallo", in realtà i terroristi sono un gruppo di rapinatori molto organizzati, che non ha nessun intento politico, ma piuttosto predatorio: Watkins viaggia sul consolidato espediente di una coppia di nemici/amici, di razze diverse, di opposti caratteri e obiettivi, e forma una discreta coppia con l'abbinamento di Idris Elba e Richard Madden. Per un intrattenimento ben ritmato, "Bastille Day" si fa vedere, con un paio di colpi di scena non peregrini, giocando appunto su un buon lavoro d'attori, magari non lascia di sè grandi cose, però è un film d'azione diligente e godibile. Magari viene da chiedersi perchè, attorno al 14 Luglio, a Parigi, molta gente è vestita troppo pesante, però per uno sceneggiatore americano, l'idea che ha dell'Europa, in generale, spesso, è molto relativa...

sabato 17 settembre 2016

Risultati immagini per good killRisultati immagini per good kill
GOOD KILL ( Good kill, USA 2014)
DI ANDREW NICCOL
Con ETHAN HAWKE, Zoe Kravitz, January Jones, Bruce Greenwood.
DRAMMATICO
Chi si ricorda, durante la prima guerra del Golfo, nel 1991, il decantatissimo, da parte dei mass media, delle "bombe intelligenti", che, a sentire la stampa di allora, colpivano chirurgicamente solo gli obiettivi prefissi, senza far alcun male ai civili? Certo, nel campo bellico, si sono fatti passi enormi, anche perchè, è risaputo, che quasi tutti gli sviluppi tecnologici che conosciamo dapprima vengono adoperati in campo di guerra, o di armamenti. Quindi, adesso, lo vediamo spesso con le tragiche cronache dal Medio Oriente, i droni pilotati da lontano riescono a bombardare basi terroristiche o membri di organizzazioni eversive in procinto di compiere attentati. L'ex-pilota di caccia Tom Egan, da un container in Texas, scaraventa la morte su individui indicati come componenti di Al Qaeda ed altri gruppi di terroristi, in Afghanistan. "Good kill" è l'espressione che usa per commentare un centro, appena l'esplosione è avvenuta, ma l'uomo ha problemi ad interfacciarsi con moglie e figli, frequenta troppo spesso le bottiglie di birra, ed è in piena crisi di coscienza: nonostante che spari i missili su bersagli indicati dalle intelligences come garantiti soldati del terrore, più di una volta le esplosioni colgono anche persone lì vicino per caso. Il cinema di Andrew Niccol, che lo abbia scritto ("The Truman Show"), o diretto ("Gattaca", "S1mOne") parte da spunti molto interessanti, di osservazione acuta della società e di problematiche destinate a diventare di primo piano, però spesso il cineasta è rimasto come ingabbiato in un progetto funzionante sul piano teorico, ma che non rendeva bene a livello di racconto. Qua, invece, è probabilmente col suo miglior lavoro da regista, su una guerra combattuta quasi per delega, gestita come un videogame, ma che contempla lo stesso vittime e distruzione. Niccol non risparmia critiche aspre, mostrando una strage e, successivamente, al funerale delle vittime, un nuovo massacro, con metodi che non tengono conto di alcuna umana pietà: ed i militari che eseguono paiono quasi non realizzare l'enormità delle azioni compiute ogni giorno, da migliaia di kilometri di distanza, che divengono combustibile per altra violenza e altro odio. Ethan Hawke regge bene la tensione della storia e del personaggio, però sono le due donne, quelle che rendono al meglio: la moglie January Jones, e la sempre più  convincente figlia di Lenny Kravitz e Lisa Bonet, Zoe Kravitz. 

venerdì 16 settembre 2016

Risultati immagini per lady in  cement 1968Risultati immagini per lady in  cement 1968
LA SIGNORA NEL CEMENTO ( Lady in cement, USA 1968)
DI GORDON DOUGLAS
Con FRANK SINATRA, Raquel Welch, Dan Blocker, Richard Conte.
GIALLO
Seconda avventura del detective Tony Rome, personaggio creato da Marvin H. Albert, impersonato, come nel precedente "L'investigatore", da Frank Sinatra: il private eye, in barca con un amico, si immerge per una nuotata sottomarina e si imbatte nel cadavere di una bella donna con i piedi in un blocco di cemento. Da qui parte la sua indagine, per metà spalleggiata, per metà osteggiata da un amico poliziotto, e finanziata da un omone dallo sganassone potente, che vuole sapere chi abbia ucciso la ragazza. Nello spunto si è carpito, eccome, da "Addio, mia amata" di Raymond Chandler, ma il romanzo con Phil Marlowe, oltre che maggiore spessore letterario, poteva contare su uno "spleen" più malinconico ed amaro: qui si gioca parecchio a non prendere sul serio alcunchè, nonostante ci siano morti ammazzati, sparatorie e malavita implicata. Punteggiato da musiche yè-yè, in piena sintonia con il periodo pre-sessantottino, il filmettino va giù piuttosto liscio, a patto di non aspettarsi granchè: Sinatra attraversa la storia con sciolto mestiere, ammiccando e mostrando di essere il primo ad aver presente che questa è una versione molto soft dell'hard-boiled classico. C'è anche una bellissima Raquel Welch, che ovviamente finisce tra le braccia del miglior promiscuo, tra microfono e set, avuto dal cinema americano. 

giovedì 15 settembre 2016

Risultati immagini per independence day resurgenceRisultati immagini per independence day resurgence
INDEPENDENCE DAY-Rigenerazione
( Independence Day: Resurgence, USA 2016)
DI ROLAND EMMERICH
Con LIAM HEMSWORTH, JEFF GOLDBLUM, Bill Pullman, Charlotte Gainsbourg.
FANTASCIENZA
Accennato nel primo film, vent'anni fa, il ritorno degli alieni invasori che in "Independence day" attaccano la Terra, proprio il 4 Luglio, con il presidente USA in carica guida la rivolta contro il nemico piovuto dalle stelle era preventivato: Roland Emmerich ci ha messo molto tempo, per tornare con i personaggi giocati nel 1996, ed in mezzo ha illustrato diversi altri disastri, perdendo Will Smith per strada ( che ha preferito figurare in "Suicide Squad") e acquisendo Liam Hemsworth, Charlotte Gainsbourg, ed i giovani Jessie Usher e Maika Monroe. I segnali di una nuova offensiva cominciano ad inquietare i terrestri poco prima del manifestarsi dei malvagi spaziali: che hanno un'astronave ancora più colossale, e si attaccano al pianeta nostrano come un parassita gigante preparandosi, in pratica, a farne un deserto. Già il primo "ID4" ( il nome dato dalla stampa a "Independence Day", giocando sulla data della festa dell'Indipendenza americana) era parso, quando uscì, una furbesca operazione di riverniciatura di vecchi temi, una fantascienza al passo con quella della Guerra Fredda, con le metafore che vi si volessero trovare: ma questo ha una sceneggiatura buttata giù con la carta carbone, si risolve in un collage malamente appicicato di situazioni viste in altri film ( per esempio la regina Madre di "Aliens"), con dialoghi al livello delle scritte adolescenziali sugli autobus, e situazioni che esaltano la spacconeria a stelle e strisce, che quando si palesa, è bella pesante ( Hemsworth che per sfida fa pipì sull'astronave dei nemici e mostra il dito medio, come se fosse un gesto in uso anche su altri corpi celesti...). Attori presenti più per nostalgia o per intascare un bel compenso (la Gainsbourg, in tutto ciò, che tira fuori l'accento francese solo nel finale?), un paio di espedienti narrativi buttati lì e dimenticati ( i mal di testa improvvisi di alcuni personaggi quando "sentono" gli extraterrestri avvicinarsi, la fantomatica terza specie che è nemica degli invasori), per il classico sequel che, se non fosse stato realizzato, non sarebbe mancato a nessuno.

lunedì 12 settembre 2016

Risultati immagini per the shallows 2016Risultati immagini per the shallows 2016
PARADISE BEACH-Dentro l'incubo 
( The Shallows, USA 2016)
DI JAUME COLLET-SERRA
Con BLAKE LIVELY, Oscar Jaenada, Angelo Josue Lozano Corzo, Brett Cullen.
AVVENTURA
Una donna, una spiaggia meravigliosa e sconosciuta, e una quantità d'acqua immensa: andata a fare surf sulla spiaggia di cui le aveva tanto parlato la madre, perduta da poco, l'atletica texana Nancy ha affrontato le prime grandi onde con stile e senza timori, ma nel mare c'è un grosso squalo, che presidia la zona, dato che la carcassa di un balenottero sta galleggiando poco distante dalla riva. Il guaio è che, quando se ne accorge, la ragazza è già a diversi metri dalla terraferma. Costato 17 milioni di dollari, più che altro per gli effetti speciali riguardanti il grande predatore acquatico, "The Shallows" ("Le secche") ha incassato, su tutto il pianeta, 110 milioni, rivelandosi uno dei più abili investimenti da parte di una major, questa Estate. C'è da dire che sta diventando un vero e proprio genere a parte l'elaborazione di una trama a base di tensione, da un'unica situazione estesa al massimo, vedi "127 ore", "Buried", questo e l'imminente "47 metri", su due sorelle che durante un'immersione devono trovare il modo di ritornare in superficie, con la strada sbarrata dagli squali: le cose sono due, o gli sceneggiatori sono proiettati sullo sviluppo assoluto di un'idea, oppure di idee sono a corto. Il film di Collet-Serra, comunque, fatte salve alcune incongruenze, forse quasi inevitabili ( la carcassa del cetaceo invisibile fino a pochi istanti prima? la scena riguardante l'ubriacone sulla spiaggia, e più che altro la sua conclusione?), avvince e appare ben costruito, riuscendo ad intrattenere lo spettatore per gli ottantacinque minuti di durata, con momenti di tensione molto ben congegnati ( rimane soprattutto negli occhi la nuotata tra le meduse luminose). Ad un certo punto, questo si tramuta quasi in un racconto metafisico, con un essere umano, la Natura che gli si pone di fronte ostile o alleata, una creatura che, come lo squalo spielberghiano, diviene un'entità potentissima e di pura furia, centellinando prima le apparizioni del grande pesce, per farlo entrare in scena più volte nell'ultima parte del film. La statuaria Blake Lively ha l'occasione per un one woman show e non la butta via, ben servita da una regia che, a parte qualche concessione anche eccessiva all'estetizzazione dell'immagine, sa incalzare il pubblico con mestiere.

domenica 11 settembre 2016

Risultati immagini per gli zitelloni filmRisultati immagini per gli zitelloni film
GLI ZITELLONI ( I, 1958)
DI GIORGIO BIANCHI
Con WALTER CHIARI, Vittorio De Sica, Maria Luz Galicia, Rina Morelli.
COMMEDIA
A pensione da sei anni da una signora che vorrebbe combinare con la propria figliola un futuro matrimonio, il giovanotto Marcello tentenna tra prendersi un impegno sentimentale o continuare a far la vita da scapolo, in questo sostenuto dal distinto professore, amico suo, che è fiero celibe e predica vita serena correndo dietro alle donne, ma senza stringere legami. Dopo aver fatto un sogno abbastanza pittoresco, il giovane avrà modo di disilludersi circa i sermoni  da scapolo impenitente dell'uomo più maturo... Scritto in cinque, uno dei quali è il regista Giorgio Bianchi, specialista in commedie perlopiù dignitose, e un altro Antonio Amurri, umorista di buon livello, "Gli zitelloni" è una commediola di poco succo, con un Walter Chiari non sempre accordato alla maniera giusta, che perde il confronto con un Vittorio De Sica molto meno presente sullo schermo, ma che istrioneggia e conquista la scena con simpatia. Il film si lascia vedere senza lasciare grandi tracce, e la cosa tutto sommato più positiva, è l'atmosfera di un'Italia fine anni Cinquanta, descritta in maniera sostanzialmente rosea ( anche con il contributo di caratteristi di spicco come Mario Riva e Mario Carotenuto) , comune a diverse altre pellicole di questo genere dell'epoca.

sabato 10 settembre 2016

Risultati immagini per jason bourne 2016Risultati immagini per jason bourne 2016
JASON BOURNE ( Jason Bourne, USA 2016)
DI PAUL GREENGRASS
Con MATT DAMON, Alicia Vikander, Tommy Lee Jones, Vincent Cassel.
THRILLER/AZIONE
Sembrava che le gesta di Jason Bourne, agente segreto con la memoria a pezzi e però indistruttibile, avessero trovato conclusione con l'atto terzo, e lo spin-off "The Bourne Legacy" doveva aver sancito una ripartenza, non del tutto premiata dagli incassi: ma Paul Greengrass e Matt Damon, che qui collaborano per la quarta volta, dato che il primo episodio di questa saga era diretto da Doug Liman, e i due avevano realizzato, fuori dal contesto, "Green Zone", hanno scelto di raccontare un altro capitolo dell'adrenalinica avventura di Bourne. Il quale lo ritroviamo in Grecia, ove scarica la propria natura violenta partecipando a incontri clandestini tipo "Fight Club", ma motivi personali ( scoprire di più sulla morte del padre) e collettivi ( una nuova forma di controllo informatica sulle vite di chiunque) coinvolgono, una volta di più, il coriaceo eroe nato dalla penna di Robert Ludlum. Forse l'episodio definitivo sul personaggio, "Jason Bourne" sottolinea una volta di più, se ce ne fosse stato bisogno, la dirompente regia di Greengrass, che è uno dei migliori narratori "in movimento" del cinema attuale ( se l'avete perso, ribeccate "United 93", sul quarto aereo dell'11 Settembre): venendo dal documentario, il regista assembla una quantità di inquadrature altissima, miscelandole con un montaggio teso e denso. Molto giocato sull'azione pura, il film presenta solo ad un certo punto una vaghissima ripetitività, ma sul piano della tensione e dell'intrattenimento pensante, è materiale da buongustai: in un contesto in cui l'ambiguità degli enti che reggono gli Stati è conclamata, la determinazione onesta di un Matt Damon dal volto più segnato del solito e la crudeltà compiaciuta del sicario impersonato da Vincent Cassel sono due efficacissimi antipodi.
Risultati immagini per black or whiteRisultati immagini per black or white
BLACK OR WHITE (Black or white, USA 2014)
DI MIKE BINDER
Con KEVIN COSTNER, OCTAVIA SPENCER, Jillian Estell, André Holland.
DRAMMATICO
Pur con un ottimo conto in banca e uno status sociale di alto livello, l'avvocato Elliott Anderson ha i suoi problemi: ha perso la figlia diciassettenne, morta di parto dando alla luce la nipotina, che vive con lui, e quando lo vediamo per la prima volta, se n'è appena andata anche la moglie; inoltre, l'uomo ha fin troppa disinvoltura nel riempirsi il bicchiere, e la consuocera afroamericana decide di intentargli causa per sottrargli la custodia della bambina. Dramma su un conflitto per stabilire dove sia più giusto crescere un minore, "Black or white" avrebbe le premesse per poter essere un buon film, ma la regia di Mike Binder, che ha da sempre girato dramedies, cioè quel genere che impasta appunto temi e momenti seri con tonalità da commedia, non appare del tutto sicura, e si dilunga spesso, dipingendo personaggi che, in opposto al titolo del film, sono molto "normali", quindi persone con molti difetti. E questo va a vantaggio della pellicola, però, più di una volta, si prova la sensazione di assistere a cose raccontate con un pò di superficialità, perchè tra alcolismo, crack consumato sulla veranda, un tentativo di omicidio, e conflitti legali annessi, risolverla con un pò di lacrime e qualche sorriso solidale, pare un pò poca roba, oggettivamente. Lontano un bel pò da un classico sul tema quale "Kramer contro Kramer", il film sembra aver problemi a decollare, con due protagonisti in contrasto non spesi benissimo, come Costner e la Spencer, coinvolgendo relativamente il pubblico. E con una storia del genere, è il primo dei difetti.

venerdì 9 settembre 2016

Risultati immagini per the finest hoursRisultati immagini per the finest hours
L'ULTIMA TEMPESTA ( The finest hours, USA 2016)
DI CRAIG GILLESPIE
Con CHRIS PINE, CASEY AFFLECK, Holliday Grainger, Ben Foster.
DRAMMATICO
Ispirato alla storia vera che, all'inizio degli anni Cinquanta, vide la petroliera SS Pendleton spezzarsi letteralmente in due, per la furia dei marosi di una tempesta sul mare, mettendo a rischio fortissimo gli uomini dell'equipaggio,"L'ultima tempesta" narra il disastro, e la corsa disperata ma tenace di alcuni membri della Guardia Costiera, per salvarli. Il film diretto da Craig Gillespie vede, prima, il guardia marina Bernie Webber conoscere la fidanzata, e successivamente ci porta sull'imbarcazione a rischio d'affondamento, incrociando spesso i racconti: se la parte in mare, pur con un'utilizzazione eccessivo della computer graphic, ha una sua spettacolarità efficace, la parte della storia d'amore è stucchevole , con momenti svenevoli e quasi imbarazzanti, per dialoghi, sguardi e ultraromanticizzazione, posticcia, della recitazione. Del cast, pur volenteroso, difficile spendere parole d'elogio sugli stucchevoli Chris Pine e Holliday Grainger, e pure Casey Affleck, altrove convincente, qui non può granchè. La Disney ha avuto perdite per 75 milioni di dollari con questo kolossal fin troppo retrò per stile di racconto e sceneggiatura, e, pur riconoscendo che abbiamo visto di peggio, nel genere catastrofico, difficile trovare un titolo altrettanto prevedibile e poco avvincente.

lunedì 5 settembre 2016

Risultati immagini per the witchRisultati immagini per the witch
THE WITCH ( The vvitch: A New-England Folktale, USA/CAN 2015)
DI ROBERT EGGERS
Con ANYA TAYLOR-JOY, Kate Dickie, Ralph Ineson, Harvey Scrimshaw.
HORROR
Primi del Seicento, New England: una famiglia con prole numerosa viene espulsa dalla comunità in cui vive, e il capofamiglia, arrogante, rivendica fieramente la non necessità di far parte di tale nucleo, portando i familiari a vivere ai margini di un bosco, ove coltiveranno la terra e alleveranno animali. Ma il più piccolo dei figli, di lì a poco, sparisce e le ricerche saranno inutili, anche se lo spettatore sarà purtroppo consapevole che un'oscena fattucchiera è responsabile di ciò che è accaduto: ed è solo il primo passo della discesa infernale che colpirà la famiglia, timorata a dismisura di Dio, nonostante le resistenze della figlia più grande. Ha colpito, e molto, la critica, questo horror girato dallo sconosciuto, finora, Robert Eggers, cui viene attribuita un'imminente nuova versione di "Nosferatu" (e sarebbe bene, ha il senso del cinema necessario e sa colorare di cupo come pochi le atmosfere): ha un passo lento ma determinato, una progressione della tensione tenace e il senso di oppressione che permea fortemente storia e personaggi, trasuda su chi guarda il film, in maniera anche urticante. Non è un film d'orrore particolarmente sanguinario, o con scene macabre insostenibili, "The Witch": semmai, è una fiaba nera con morale sferzante, su come un sistema fondato sul senso di colpa, e su un credo vissuto come un'aspra condanna porti a situazioni malate, con citazioni esplicite di "Alice nel Paese delle Meraviglie", vedi la lepre inseguita, "Hansel e Gretel", con la casupola nel bosco che cela cose malvagie, "Biancaneve", con una mela che sbuca fuori in un momento cruciale. Lontanissimo dagli horror estivi per comitive di ragazzi in vena di spaventi collettivi, è un racconto crudele, potente e per niente assolutorio sui rischi di ogni integralismo ( ma anche pregno di un sarcasmo aguzzo sulla nascita degli Stati Uniti: siamo nell'epoca dei Padri Pellegrini, primi coloni veri e propri del Nuovo Mondo...), e sull'errore imperdonabile di delegare le risposte e i rimedi alla propria scelleratezza a qualcosa di superiore. Notevole la giovanissima protagonista Anya Taylor-Joy: c'è da scommettere che la incontreremo spesso sullo schermo. 

venerdì 2 settembre 2016

Risultati immagini per consenting adults 1992Risultati immagini per consenting adults 1992
GIOCHI D'ADULTI ( Consenting adults, USA 1992)
DI ALAN J. PAKULA
Con KEVIN KLINE, MARY ELIZABETH MASTRANTONIO, Kevin Spacey, Rebecca Miller.
THRILLER
Compositore di jingles pubblicitari che ha un buon reddito, ma avrebbe voluto una carriera musicale più incisiva, Richard Parker è coniugato, e quando i nuovi vicini si rivelano molto "cool" e intraprendenti nel fare amicizia, si sviluppa presto un'intesa che vede lui avere feeling con la signora del villino a lato, e sua moglie essere corteggiata da Eddy, che ci sa fare con i soldi e offre gite in barca, cene di alto livello e pure intrallazzi con l'assicurazione. Tutto molto affascinante, ma a un certo punto il nuovo arrivato in città propone al vicino lo scambio delle signore giusto per una notte, e di fronte ai tentennamenti di Parker, insiste... Da Alan J. Pakula, che ha girato diversi dei thriller americani a sfondo anche sociale più memorabili, e conosciuti, dal 1970 al 2000, ci si aspetta sempre un racconto ben scandito, gestione degli attori salda, ed esplorazione dei caratteri minuziosa: niente di tutto questo in "Giochi d'adulti", versione anni Novanta dei noir con personaggi carismatici ma con un lato molto oscuro, trappole studiate a puntino, e coinvolgimenti rischiosissimi per protagonisti che non sanno dire di no alle tentazioni di carne o tasca. Blandissimo a livello di suspence, non tira fuori un colpo di scena che sia uno, scadendo poi nell'improbabilità quando c'è un delitto, addirittura facendo sì che la Scientifica individui il DNA del potenziale colpevole, ma sbagli clamorosamente quello della vittima. Per non dire di un finale con showdown piuttosto forzato. Kevin Kline è evidentemente fuori parte, e Mary Elizabeth Mastrantonio non convince in un ruolo che, pure a film finito, forse non capiremo mai del tutto, quanto a innocenza o falsità, mentre Kevin Spacey, in una delle sue prime parti importanti, eccede in manierismi ed espressioni tipiche del suo standard. Passo falso totale. 

giovedì 1 settembre 2016

Risultati immagini per the new daughter filmRisultati immagini per the new daughter 2009
THE NEW DAUGHTER ( The new daughter, USA 2009)
DI LUIS BERDEJO
Con KEVIN COSTNER, Ivana Baquero, Gattlin Griffith, Samantha Mathis.
HORROR
Uno scrittore appena divorziato, con due figli a carico, si trasferisce in un sobborgo in South Carolina, e, in fase di ambientamento, comincia poco piacevolmente ad accorgersi che la nuova abitazione riserva sorprese non gradite: rumori dal basso, un fucile nascosto nel pianoforte di casa, e tracce fangose sparse sul pavimento. Ne fa le spese, a breve, il micio di casa, che non fa una bella fine, e un cumulo di terra, simile ad un termitaio, attira sinistramente la figlia più grande del protagonista. Cosa non dice la gente del paese? E perchè c'è sempre quella sensazione di essere spiati intorno al bosco? Non è nemmeno uscito da noi in sala questo film con Kevin Costner, che per la prima volta ha interpretato un racconto d'orrore: "straight to video", come accade, l'abbiamo già detto, fin troppe volte per titoli eppure con star vere e proprie, magari non proprio al massimo del fulgore. Il problema, qui, è la confezione fin troppo poveristica: va bene mostrare il meno possibile, come in alcuni dei migliori film con creature spaventose, ma qua, addirittura, si gioca alla meno, senza, in pratica, inquadrare mai la minaccia costante al nucleo familiare al centro della vicenda. Abbastanza prevedibile nel suo svolgersi, "The new daughter" si sviluppa in maniera inesorabile verso un finale che, scelta di buon gusto, ricorda molto quelle conclusioni inquietanti di molti classici degli anni Settanta, ma non ne ha nè la forza nell'elaborare la tensione, nè lo slancio narrativo, che si esaurisce, in  pratica, dopo la prima mezz'ora di proiezione. Kevin Costner fa quel che può, ma spesso si ha la sensazione che, dato molto del budget a disposizione per ingaggiare lui, il regista Berdejo ha lavorato in difficoltà, o con le idee poco chiare...