SOLITARY MAN ( Solitary Man, USA 2009)
DI BRIAN KOPPELMAN e DAVID LEVIEN
Con MICHAEL DOUGLAS, Imogen Poots, Jesse Eisenberg, Danny De Vito.
COMMEDIA/DRAMMATICO
Ben Kalmen è un rivenditore di auto che ha avuto una sua celebrità, è giunto alla sessantina a caccia di gonnelle e sfoggiando la sua pratica arroganza come modo di rapportarsi al prossimo: quando lo vediamo per la prima volta, il suo medico gli ha consigliato vivamente di preoccuparsi dello stato del suo cuore, ma il protagonista ha svicolato, e sei anni dopo deve ancora fare gli esami necessari a valutare cosa sia possibile fare per evitargli seri problemi di salute. Neanche uscito al cinema da noi, uscito in video e ceduto ai canali tv, "Solitary man" è una dramedy imperniata su un personaggio di cui è conclamata la fatuità, e non perde occasione per cercare di vivere situazioni con il proprio opportunismo e cercando di fottere le persone che lo circondano, andando, per esempio, a letto con la figlia diciottenne della sua attuale compagna. Michael Douglas interpreta con aderenza, da interprete capace, un carattere che sta in bilico tra una ribalda piacioneria e la viscida sostanza del suo essere infido, aggiungendo una nota acida che sottolinea la "rottura" capitata ad un uomo che era partito pieno di buone intenzioni ed approdato ad un cinismo rassegnato: attorno ha un buon cast, con Susan Sarandon e Danny De Vito guest star in ruoli importanti, e un giovane Jesse Eisenberg nel rappresentare una sorta di "nemesi" antitetica al protagonista. Il film non è trascendentale, ma di discreto livello: e va a suo favore il finale "aperto" che evita la svolta moralista e lascia tutto da dire su quel che farà un personaggio inaffidabile e bravissimo a sciupare i rapporti in nome del suo scafato approfittarsi della vita.
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