FOREVER YOUNG ( I, 2016)
DI FAUSTO BRIZZI
Con FABRIZIO BENTIVOGLIO, SABRINA FERILLI, LILLO PETROLO, TEO TEOCOLI.
COMMEDIA
Il film a episodi non si fa praticamente più, ma è cresciuta la tendenza di girare commedie corali in cui i personaggi principali, via via, si scoprono sempre più connessi gli uni agli altri. In "Forever young" Fabrizio Bentivoglio convive con una universitaria che ha circa trent'anni meno di lui, ma scopre affinità maggiori con una donna appena più giovane di lui, che è la sua fisioterapista, Lillo alias Pasquale Petrolo è un dj che non ha capito che è passato del tempo dagli anni Ottanta, Sabrina Ferilli ha una relazione con un diciannovenne che scopre essere il figlio dell'amica Luisa Ranieri, che di rimorchiare baldi giovini nei locali ha il vizio, e Teo Teocoli è un iperattivo ultrasessantenne, suocero del pingue Stefano Fresi, che sfida continuamente per record assurdi. Fausto Brizzi torna al cinema con una commedia, appunto, fatta di molti personaggi, senza un vero e proprio protagonista, inquadrando il rifiuto di adeguarsi al tempo che passa da parte di persone comprese in un arco tra i quarantacinque e i sessant'anni, tra toyboys, attività fisiche esasperate, e patetismi ingombranti anche se apparentemente non considerati. Qualche sorriso il film lo riscuote, ma senza far sbellicare lo spettatore, nè suggerendogli una riflessione sul tema scelto, in sostanza la paura dell'invecchiare: Brizzi magari azzecca lo spunto, ma sia per scrittura che per superficialità congenita, i suoi film sono poca cosa, con un buon spiegamento d'attori ( qui, a sorpresa, ma neanche troppo, il più in palla è Bentivoglio, anche se se la gioca con Teocoli, con cui dà vita anche ad un brillante duetto) ma di incisività molto scarsa.
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