BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE
( Batman V Superman: Dawn of Justice, USA 2016)
DI ZACK SNYDER
Con BEN AFFLECK, HENRY CAVILL, Jesse Eisenberg, Amy Adams, Gal Gadot.
FANTASTICO/AZIONE
La stagione dei superscontri, che proseguirà a breve anche nel terzo capitolo di "Captain America", che vedrà il Vendicatore blu, rosso e bianco combattere contro l'alleato Iron Man, è iniziata: finalmente insieme sullo schermo due dei più antichi supereroi, Batman e Superman, in un film che di fatto inaugura la nuova strategia dei fumetti DC Comics al cinema, visto che il prossimo passo è "Justice League", che arriverà nel 2017, e vedrà insieme a loro due, oltre a Wonder Woman, che già qui ha una parte importante, anche Aquaman, Lanterna Verde, Flash e Cyborg: insomma, la versione della casa rivale degli Avengers, una riunione di supereroi volti a battersi in squadra per annientare le minacce sulla collettività. Dopo il buon risultato de "L'uomo d'acciaio", Zack Snyder torna dietro la macchina da presa, e a pieni poteri, visto che produrrà e supervisionerà l'intera operazione Warner/Dc. Si sa che il regista di "300" ha una visione cupa, guerresca e non garantista del mondo e degli eroi: più "realisti", se si può usare tale concetto in questo contesto, ma qui Batman uccide i nemici, e del resto Superman lo aveva già fatto rompendo il collo al malvagio Generale Zod nel finale del lungometraggio che ha rilanciato l'ultimo figlio di Krypton. Snyder prepara una complessa introduzione, in cui l'ostilità di Bruce Wayne/Batman verso Superman viene spiegata a fondo, portando all'estremo le paure per un potere così illimitato, e le conseguenze sulla popolazione di un dispiego di forza devastante: infatti, a metà proiezione, non è raro incontrare disorientamento sui volti degli spettatori in sala, perchè le apparizioni in costume dei personaggi sono rapide e rare, per poi improntare nella seconda parte, tutto sul versante supereroistico, tra battaglie, esplosioni, voli e crolli delle scenografie. Giocando di rimandi e citazioni (da ricordare quello su "Excalibur", dalla cui visione esce la famiglia Wayne andando incontro alla sventura, e il cui finale ripeterà in una citazione vera e propria, questo film), capovolgendo anche il famoso "Il cavaliere oscuro" di Frank Miller, con ruoli invertiti, Snyder ha realizzato un filmone forse anche troppo lungo, tenebroso e senza un filo d'ironia, ma girato con gran smalto visivo, che sa esaltare il lato epico del mondo dei fumetti. Certo, se si guarda alla trilogia di Christopher Nolan , questo è in svantaggio, ma il Batman di Bale e il suo mondo sono anche riflessioni filosofiche, e decisamente una visione più progressista del tutto: però, con i suoi limiti, questo kolossal può intrigare e avvincere, con la specifica che è molto meno adatto ai ragazzi dei canoni Marvel. Nel cast, da notare i cameo di Jeffrey Dean Morgan come padre di Bruce, e Kevin Costner che ritorna brevemente come Jonathan Kent, e la nevrosi congenita del Lex Luthor di Jesse Eisenberg.
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