giovedì 14 gennaio 2016


LA GRANDE SCOMMESSA ( The big short, USA 2015)
DI ADAM MCKAY
Con STEVE CARELL, CHRISTIAN BALE, Ryan Gosling, Brad Pitt.
COMMEDIA/DRAMMATICO
L'implosione del sistema finanziario americano, poi occidentale, che dalla seconda metà degli anni "zero" del Duemila ha prodotto una crisi epocale, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze, non è stata una cosa improvvisa. Le premesse per un cedimento sistemico c'erano tutte, ma chi tirava ad arricchirsi per cavalcare l'onda della sfrenata corsa all'immobile che contraddistinse tutto l'Occidente, Italia compresa, dalla fine degli anni Novanta, le copriva o non perdeva tempo a considerarle. Questo lungometraggio è una dramedy sulle vicende vere di chi intuì dove saremmo andati a parare, e dei paradossi sconcertanti di una società in cui se non possedevi un appartamento, eri quasi un reietto. Diretto da Adam McKay, che ha regie di commedie come "Anchorman" sulle spalle, il film ha un cast d'eccezione, con Steve Carell, Christian Bale, Ryan Gosling in inedita versione bruna, Brad Pitt nel ruolo secondario ma importante di un guru disgustato dalla piega presa dalla finanza, e nomi come Marisa Tomei e Melissa Leo in parti piccole. Certo, all'operazione va riconosciuto di provare a semplificare e spiegare una cosa che riguarda, e ha riguardato, tutti, sottolineando, una volta di più, come chi ha generato la catastrofe (le grandi banche) siano state poi le prime a giovarsi di aiuti e sostegni dal Sistema, alla faccia di milioni di disgraziati che si sono ritrovati rovinati dal mattino alla sera. Però la pellicola non è una satira, anche se qua e là diffonde l'impressione di esserlo, non è un film drammatico perchè si concede fin troppe strizzate d'occhio e leggerezze, non è una commedia perchè non ha i presupposti per esserlo. In definitiva, si ha la sensazione di un lungometraggio "didattico" per analizzare e tentare di portare a portata d'uomo comune tutta la terminologia e la complessità dell'alta finanza di oggi. Del cast, eterogeneo e valido, da apprezzare perlomeno la performance stranita del bizzarro Michael Burry, interpretato da Christian Bale, e un Pitt in un omaggio non dichiarato a Robert Redford nei panni del riluttante Rickert. 

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