SI ACCETTANO MIRACOLI (I,2015)
DI ALESSANDRO SIANI
Con ALESSANDRO SIANI,Fabio De Luigi,Ana Caterina Moriariu,Serena Autieri.
COMMEDIA
Atteso come uno dei probabili campioni di incasso di una stagione particolarmente moscia sotto il profilo del box-office,"Si accettano miracoli",un pò sull'onda del successo del precedente titolo diretto e interpretato da Alessandro Siani,"Il principe abusivo",è dichiaratamente una favola che punta a rasserenare il pubblico pagante.E fin qui,niente di male. La storiella del "tagliatore di teste" che a sua volta viene fatto fuori dall'azienda per cui lavora,e aggredisce il superiore,per ritrovarsi poi a dover passare un mese in un paesino al Sud,in una casa famiglia gestita dal fratello parroco,per scontare i servizi sociali assegnatigli.Qui,si innamora di una bella ragazza cieca,e si inventa un trucco per far lacrimare una statua,facendo gridare al miracolo e attirando l'attenzione degli alti piani clericali... Come si è detto,siamo nel campo della leggerezza pura,e si può capire che,oggi,molte persone si rechino in sala per un'ora e mezza di svago netto.Però qui si esagera veramente:il fratello prete ha l'accento romagnolo di Fabio De Luigi (spiegato alla meno peggio dicendo che è andato in seminario in Romagna...),la ragazza cieca,meno male che è serena,ma non fa che ridere incantata tutta la pellicola,le situazioni sono forzatissime,e l'umorismo è,quando non parrocchiale,abbastanza puerile. Del cast,l'unico che a sprazzi si salva,è il povero De Luigi,per il resto,sembra di essere nelle più bieche e veterocattoliche fiction di RaiUno,al punto da far sembrare "Don Matteo" un classico del giallo rosa. La cosa triste è che si girano molte commedie,in Italia,da qualche anno in qua,perchè è l'unico genere che porta la gente al cinema,ma sempre più spesso propongono soggetti e situazioni completamente sganciate dalla realtà,e invece la commedia vera attinge e specchia la società:senza andare a scomodare i vati Monicelli,Risi,Comencini, si rimpiange il taglio anche di un regista popolare come Steno,provare a vedere ad esempio "Febbre da cavallo",per notare l'impari confronto. O,a sua volta,è pure questo uno specchio di come è degenerata una parte della società?
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