LA CLASSE DIRIGENTE (The ruling class,GB 1972)
DI PETER MEDAK
Con PETER O'TOOLE,Alastair Sim,Arthur Lowe,Harry Andrews.
GROTTESCO
Negli anni è cresciuto,divenendo un cult di nicchia,ma che addirittura in una storia di "Dylan Dog" venne citato,per quanto riguarda il finale a tinte horror.Oggetto assai particolare,"La classe dirigente" è figlio dell'epoca in cui venne realizzato,e questo rischia di marchiarlo come datato:attraversato da ondate di sarcasmo puro,il film di Peter Medak è ridondante,eccessivo,unghiuto,verso caste,aristocrazia,l'altezzosità britannica più tronfia.Un'opera che include aperture al musical,si apre come una commedia satirica,e si conclude come un inquietante film dell'orrore:la follia galoppante nell'erede alle fluenti proprietà,membro della camera dei Lord (che lui vede come un'associazione di scheletri e spettri),che passa da quella,innocua,in cui egli ritiene di essere l'incarnazione di Dio,a quella,dopo una cura compiuta con inganno ed elettroshock,dietro alla quale il protagonista si sente,invece,Jack lo Squartatore redivivo,è il cuore del racconto.Diretto con estro registico,ma con scarso limite,da Peter Medak,che,ad esempio,estende su una durata elefantiaca un film che con una quarantina di minuti di meno (è lungo quasi due ore e quaranta) poteva seriamente aspirare all'essere un lungometraggio prezioso,"La classe dirigente" è comunque uno spettacolo intenso,ricco di colpi di genio,ma che rischia più di una volta di stuccare lo spettatore,pur compreso dalle numerose idee che si affollano sullo schermo.Peter O'Toole dà una prova straordinaria,sopra le righe al cubo,ma da attore di genio,che transita da una spiritualità positiva ad un furore represso con abilità e stando al gioco di sceneggiatura e regia. Non semplicissimo da digerire nella sua completezza,ma preso per segmenti e spunti,una pellicola interessante e puntuta,un film feroce,folle,squinternato e per molti tratti geniale,quanto eccessivo,strabordante,fuori controllo.
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