MOLTO FORTE,INCREDIBILMENTE VICINO
(Extremely loud & Incredibly close,USA 2012)
DI STEPHEN DALDRY
Con THOMAS HORN,Sandra Bullock,Tom Hanks,Max Von Sydow.
DRAMMATICO
Hanno fatto sul serio,nel trarre un film dal romanzo "Molto forte,incredibilmente vicino" di Jonathan Safran Foer,ricostruzione del post-11 Settembre dal punto di vista di un bambino che ha perso l'amatissimo padre nella tragedia di Ground Zero.Produzione a firma di Scott Rudin,regia affidata a Stephen Daldry,director che aveva trattato spesso infanzie non semplici con "Billy Elliott" e "The hours",sceneggiatura approntata da Eric Roth,e un cast di adulti composto da Tom Hanks,Sandra Bullock,Viola Davis,Max Von Sydow,John Goodman ,Jeffrey Wright e James Gandolfini,attorno al giovanissimo protagonista Thomas Horn.Due anni fa,sembrava uno dei titoli che puntava a far messe di Oscar,ed invece,non è riuscito a sfondare e a guadagnare diverse statuette.Storia di un trauma rivissuto molte volte,di esistenze che necessariamente devono andare avanti,dopo il disastro,il film è spesso a rischio retorica,anche se,va detto,che si cerca quasi sempre di tenere il punto sull'elaborazione del lutto da parte del ragazzo,un misto di rabbia,rancore,dolore e ricerca,che porta il protagonista a svolgere una sorta di caccia al tesoro per ritrovare tracce del genitore,come tanti sparito nel crollo dei grattacieli dopo l'attentato terroristico del 2001.Daldry sottolinea,come altrove nel suo cinema,quanto sia difficile per un bambino dotato di fin troppa sensibilità,e intelligenza,passare le prime esperienze,i dolori della crescita e i momenti destinati a non sparire mai nell'oceano della memoria,e, tuttavia,il film ha il suo meglio non tanto nel ricompattare le cose e nello sforzo dei personaggi di un ritorno ad una faticosa "normalità",ma piuttosto nell'evidenziare come scorrono in parallelo due forme di coraggio.Quella di un giovanissimo,che affronta quella parte dell'esistenza che è la preadolescenza,in cui ogni giorno riporta scoperte,sensazioni nuove,altre sfaccettature della propria personalità,e quello di qualsiasi essere umano che diventa genitore,per il lasciar "andare nel mondo" la propria prole,nonostante le paure,le diffidenze,i brividi che ciò che è fuori da quello che si ritiene "sicuro".Del cast,la prova migliore è quella del silente Max Von Sydow,un esempio di come un attore di alta categoria,con pochi gesti e espressioni,possa saper dire tanto.
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