C'È ANCORA DOMANI ( I, 2023)
Di PAOLA CORTELLESI
Con PAOLA CORTELLESI, VALERIO MASTANDREA , Romana Maggiora , Giorgio Colangeli.
COMMEDIA/DRAMMATICO
È sicuramente una buona cosa che un esordio, girato in un bianco e nero che omaggia la tradizione neorealista, stia facendo begli incassi, con tanto di file fuori dai cinema, come non si vedevano da tempo: "C'è ancora domani" è la prima volta di Paola Cortellesi dietro alla macchina da presa, e l'attrice, ora neoregista, ha scelto un tema quale la condizione di tante donne appena finita la II Guerra mondiale, con l'importante svolta, finalmente, del voto per le donne che incombe. La Delia cui dà volto la stessa neoregista è abitualmente vessata da un marito ignorante e avvezzo a passare alle maniere forti, vive in una condizione di miseria, con suocero infermo, tre figli, con la più grande prossima a fidanzarsi con un giovane che fa parte di una famiglia piccolo borghese, la quale, gestendo un bar in quel periodo, viene vista un po' come rappresentante di una classe signorile. Del film si apprezza l' ambientazione, quello sguardo su una Roma marginale e rionale, ma, di fronte a tanto entusiasmo anche critico verso questa pellicola, qualche perplessità si può provare: prima di tutto, stranamente, visto che chi dirige è un' attrice, a parte Giorgio Colangeli in un riuscito ruolo da vecchia canaglia, gli interpreti non rendono come potrebbero, soprattutto la Cortellesi stessa e Mastandrea, altrove ammirevoli, qui piuttosto tendenti ad una recitazione monocorde; molto viene abbozzato, e non approfondito ( vogliamo citate il soldato nero della MP che aiuta in un frangente, abbastanza arbitrario del resto, la protagonista? Come fanno a spiegarsi su una cosa così rischiosa due persone che non parlano una la lingua dell' altro, per dirne una?), qualche inserto musicale sa un po' di forzato, tipo il motivo rap sulla fuga verso le urne, o la canzone di Daniele Silvestri, che su uno sfondo del 1946 stanno come un pezzo degli AC/DC su una battaglia medievale. Per quanto apprezzabile l'intento finale della pellicola, il film, come commedia puntuta, ha momenti gustosi in due scene, quella del pranzo di fidanzamento e della veglia funebre, in cui abbondano situazioni e battute nelle quali si ritrovano echi del cinema di Ettore Scola, uno che la commedia mordace l'ha saputa fare eccome: però viene da pensare che probabilmente, il prossimo film diretto dalla Cortellesi, potrà essere ancora meglio, e non più che altro corredato da tanta buona intenzione, e nel concreto un po' approssimativo.
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