mercoledì 17 marzo 2021
martedì 16 marzo 2021
sabato 13 marzo 2021
giovedì 4 marzo 2021
NON SONO UN ASSASSINO ( I, 2019)
DI ANDREA ZACCARIELLO
Con RICCARDO SCAMARCIO, Alessio Boni, Edoardo Pesce, Claudia Gerini.
THRILLER
Cos'è successo nella casa del giudice Mastropaolo ( Alessio Boni) trovato ucciso da un colpo di pistola? Si ritrova accusato il vicequestore a lui legato da un'antica amicizia, Francesco (Riccardo Scamarcio), che era stato convocato dalla vittima per una confidenza importante, e le impronte portano proprio a lui, che chiede l'aiuto dell'amico di entrambi, l'avvocato balordo Giorgio (Eduardo Pesce): sarà molto dura scongiurare la condanna per omicidio, e venire a capo del mistero, con una misteriosa chiave che, nel corso di vari flashback, i tre amici si sono scambiati lungo gli anni, e che solo alla fine aprirà una serratura cruciale.... Thriller nostrano, diretto da Andrea Zaccariello, regista poco prolifico ( quattro film in vent'anni), da un romanzo di Francesco Caringella, ha nel cast interessante ( ma non sfruttato al meglio) la sua maggiore virtù: per il resto, gioca sugli incroci di presente e passato in maniera poco fluida, quando non scombinata, facendo avvitare in più di un passaggio la trama, non eleva il grado di suspence al punto da far lavorare la mente dello spettatore sulle possibili soluzioni, anzi, tendendo a far confusione, anzichè suggerire possibili strade; inoltre, i personaggi emanano poca simpatia, portando chi guarda a non provare empatia per le loro vicissitudini sullo schermo, e, invece di giungere ad una conclusione in modo serrato, per un film che dura solo un centinaio di minuti, arrivare alla fine con diverse lentezze, non è esattamente un successo. Peccato, che i nomi in ballo tra gli interpreti lasciavano ben sperare: nota di demerito per una Claudia Gerini che muta anche tonalità della voce, ma non incide mai.
lunedì 1 marzo 2021
PET SEMATARY ( Pet Sematary, USA 2019)
DI KEVIN KOLSCH e DENIS WIDMYER
Con JASON CLARKE, AMY SEIMETZ, Jeté Lawrence, John Lithgow.
HORROR
"Pet Sematary" contiene una delle pagine più memorabili, e lancinanti, dell'intera e prolifica opera kinghiana: quella in cui il protagonista, il medico Louis Creed corre con il piccolo figlio, Gage, sulle spalle, e lo scrittore del Maine fa percepire la gioia di quest'uomo giovane in uno dei momenti in cui è realmente felice, e poche righe dopo anticipa al lettore che il bimbo morirà tragicamente di lì a breve. Nella nuova versione cinematografica ( la prima venne intitolata da noi "Cimitero vivente", uscì nel 1989 e venne diretta dalla regista Mary Lambert) alcune cose cambiano, come l'identità del figlio che muore in un incidente stradale, ed il finale, ma il canovaccio permane l'originale escogitato nell'83 da Stephen King. In un certo senso, la storia è stata probabilmente ispirata all'autore di "Carrie" dall'immortale (letteralmente) polpa di "Frankenstein", visto che si parla di un'ostinazione a non offrire resa a un tabù come la morte, e a non pretendere di cambiare le leggi naturali, perché l'esaudimento del naturale desiderio di poter perpetuare la presenza di chi si ama potrebbe celare un inferno in Terra. Stranamente, il remake appare migliore del film di fine anni Ottanta, e non per miglioria degli effetti speciali, che sono, in realtà, abbastanza centellinati: da uno dei testi più filosofici della lunga bibliografia del letterato, la regia a quattro mani di Kolsh e Widmyer calibra abbastanza bene la suspence, concentra quasi tutto quel che può spaventare lo spettatore nell'ultimo terzo di storia, come faceva il testo originale, e non ricerca l'effettaccio o il "jump scare" forzato, seguendo la linea di un racconto infine molto più indirizzato alla tragedia a sfondo orrorifico, che al film pauroso duro e puro. Jason Clarke, uno dei meno hollywoodiani interpreti di vaglia, rende bene i dilemmi e la scelleratezza a fin di bene, ma dall'infausto destino, del protagonista, però il migliore appare il grande caratterista John Lithgow nel ruolo del vicino di casa anziano che per troppa pietà avvia la catastrofe.