UNO DI FAMIGLIA (I, 2019)
DI ALESSIO MARIA FEDERICI
Con PIETRO SERMONTI, Sarah Felberbaum, Lucia Ocone, Nino Frassica.
COMMEDIA
Ridere di mafia, camorra e compagnia poco bella è sempre stato in uso nel nostro cinema, a cominciare da Franco e Ciccio, anche se il più delle volte erano strali spuntati, o fin troppo morbidi verso Cosa Nostra & co.: in questa commedia si immagina che l'ex attore rassegnato Luca si sia messo a dare lezioni di dizione a casi un pò complicati, e quando salva da un probabile attentato un suo giovane allievo, la famiglia di questi lo accoglie con enfasi e con particolare benevolenza. Solo che è una cosca della 'ndrangheta, e la vita del protagonista cambia decisamente, con più introiti, ma con molte più cose assurde, tra bugie da dover dire alla compagna e rischi da tenere in conto. Il soggettino che è alla base di "Uno di famiglia" ricalca certe commedie all'americana in maniera anche accattivante, il film è tutto sommato "ripulito", tipo compitino, ma Alessio Maria Federici, che comincia ad avvicinarsi alla decina di film girati in sala di comando, è un regista che somiglia a quelli come Giorgio Bianchi negli anni Cinquanta, che magari dirigeva Alberto Sordi, ma di cui, oggi, si rammentano solo i cinefili più accaniti. Benché questo film abbia anche qualche ideuzza in tasca, e tutto sommato, come si diceva, risulti infine fatto meglio di tante altre commediole di casa nostra, difetta fortemente di personalità, non morde a fondo quasi mai, spesso insiste sulle gags ( la zia/mantide di Lucia Ocone, peraltro attrice di buona fibra) e arriva ovviamente ai titoli di coda con una faciloneria e superficialità abbastanza scontate. Che volete sia qualche anno di galera, purché ci sia un lieto fine....
Nessun commento:
Posta un commento