ENRICO RAVA: NOTE NECESSARIE ( I, 2016)
DI MONICA AFFATATO
DOCUMENTARIO
Triestino per caso, ma piemontese di famiglia e di formazione, Enrico Rava è uno dei jazzmen più celebri d'Italia, e dalla carriera più longeva e costellata di successi: figura-chiave del panorama musicale colto italiano, e non solo, Rava ha avuto una vita artistica avventurosa, errabonda, da Roma all'Argentina, agli Stati Uniti, e tantissime collaborazioni con altri musicisti importanti. "Enrico Rava: Note necessarie" è un viaggio nel suo mondo, girato nel 2015 e presentato nel 2016, che è la dimensione di un ultrasettantenne ( è del 1939, suona da professionista dalla seconda metà degli anni Cinquanta) ancora con la voglia di stare sul palco, e confrontarsi con giovani colleghi. Il documentario gira tutto intorno a Rava, incolla considerazioni, fa chiacchierare tante persone che hanno avuto a che fare con lui, dal fratello maggiore a suonatori che con questo artista hanno collaborato, accenna al fumetto di Altan che ne aumentò l'icona. E ovviamente fa parlare anche lui, che racconta la sua esperienza, parla della musica, si fa vedere mentre è intento a "fare musica": questo documentario, ben realizzato e che sfiora l'ora e mezza di durata, è piacevole e può affascinare anche chi non è un jazzofilo di ferro, come il sottoscritto, per la capacità di incuriosire e attrarre verso un modo di concepire un'arte come un eterno "work in progress", e per la passione per la musica e la fame di vita che ancora attraversano lo sguardo apparentemente burbero, ma anche inaspettatamente ironico, di Enrico Rava. E, che si lasci andare ad estrosi duetti con un altro talentuoso non snob come Stefano Bollani, o che si esalti in un assolo di tromba dal ritmo incalzante, sembra sempre sul pezzo, e che non abbia ancora voglia di mollare.
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