LA BANDA DEGLI ONESTI ( I, 1956)
DI CAMILLO MASTROCINQUE
Con TOTO', PEPPINO DE FILIPPO, Giacomo Furia, Gabriele Tinti.
COMMEDIA
Uno dei più celebri titoli con Totò, e una delle più apprezzate collaborazioni con Peppino De Filippo, è "La banda degli onesti", in cui dei poveri cristi che hanno, chi più chi meno, dei problemi per sbarcare il lunario, entrano in possesso del sistema di stampare banconote false e quindi avviare un piccolo ma redditizio giro da falsari: però la coscienza duole, e per chi non è abituato a maramaldeggiare, giocare sporco è complicato.... Diretto da uno dei registi con cui il principe della risata ha avuto tra i più solidi connubi, il film è simpatico, garbato, piacevole e ben raccontato. Magari, rispetto, ad esempio, a un "Totò, Peppino e la Malafemmina" cerca meno la risata forte, e punta più su una gradevolezza lineare, ma, appunto, va detto anche che il classico diretto da Steno ha alti e bassi narrativi che qui non si trovano, a beneficio di una storia curata ed una buona presentazione dei diversi personaggi in scena, compreso l'amministratore di condominio dalla facciata integerrima ma pronto ad intrallazzare appena possibile, il ragionier Casoria. Tra Totò e De Filippo, che si davano del lei a cineprese spente, nonostante la proficua e duratura, lungo gli anni, "società", è un'intesa naturale, e bene figura anche Giacomo Furia nel ruolo del mammone che si fa un sacco di problemi. Leggerezza e garbo, merce non così facile da reperire.