STAR WARS-EPISODIO VII:IL RISVEGLIO DELLA FORZA ( Star Wars-Episode VII: The Force awakens, USA 2015)
DI J.J. ABRAMS
Con DAISY RIDLEY, JOHN BOYEGA, Harrison Ford, Oscar Isaac.
FANTASCIENZA
Quando la Disney acquistò la LucasFilm, sapevamo che avrebbe tratto i massimi profitti dallo sfruttamento del marchio, con tutte le produzioni annesse. Era già successo per la Marvel, e se è chiaro che non esiste una macchina da guerra altrettanto potente per merchandising, forza mediatica e capacità di lanciare le proprie produzioni, lo è altrettanto che, da un punto di vista artistico, possa piacere o no il risultato finale, viene scatenata ogni capacità creativa e che possa definire un lavoro più accattivante possibile. Tralasciando la strafottenza dello snobismo più o meno raffinato dei detrattori a priori della saga di "Star Wars", e la dedizione quasi ossessiva di chi dello scontro tra Jedi e asserviti al Lato Oscuro ne ha fatto una questione a un passo dal culto spirituale, il settimo episodio dell'avventura galattica che dal 1977 porta spettatori nelle sale, oggetti nelle camere dei ragazzi e altro ancora nell'immaginario collettivo, è un capitolo che rinnova il fascino di una serie che mescola tutto ciò che del cinema appassiona: c'è la fantascienza, il film di mostri, il western, l'avventura, il sentimento, i duelli con armi di ogni tipo, la magia del volo e l'inevitabilità del conflitto tra Potere e Ideale. Passando dalle mani del creatore George Lucas a quelle del primo continuatore, J.J.Abrams, che già con "Star Trek" aveva svolto un buon lavoro, agguantando nuovi fans ( i prossimi due episodi saranno diretti da altri registi), ritrovando Lawrence Kasdan a dare mano nella scrittura, "Il risveglio della Forza" è insieme una rivisitazione dei temi principali della saga ed una prosecuzione ad alto ritmo, ricca di scene spettacolari ( da citare, perlomeno, il caccia TIE "in trappola" dentro l'astronave più grande, e come si libera...), diretta con ampio respiro da Abrams, riproponendo i personaggi canonici, da Han Solo ai robot R2D2 e C3PO, ma affidando ai nuovi il compito di portare avanti la storia, come avviene per quella con la "S" maiuscola, per quanto, certo, si strizzi l'occhio all'effetto-nostalgia. Se l'Impero dei primi sei film era una metafora del nazismo, come rileva uno dei nuovi characters, il "Primo Ordine" potrebbe essere l'Is, una società che punta a sterminare non solo le popolazioni, ma anche i riferimenti culturali diversi da sè; in un racconto di scontri con spade laser modificate, inseguimenti nel buio dello spazio, ricongiungimenti e distacchi, i legami di sangue e gli scontri generazionali impregnano di epica l'avventura, umanizzandola. E in un' inaspettata carezza, che è l'addio, bellissimo, di uno dei personaggi più amati, condensa la forza dei sentimenti che vanno oltre le miserie dell'ambizione, del tradimento e del potere ad ogni costo.
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